Droga nascosta in casa: arrestato. Si indaga sulla rete dello spaccio

Dopo la perquisizione dei carabinieri un 30enne è finito in carcere. È la vittima del pestaggio di venerdì

Droga nascosta in casa: arrestato. Si indaga sulla rete dello spaccio

Droga nascosta in casa: arrestato. Si indaga sulla rete dello spaccio

Insospettiti dal continuo e insolito viavai di gente, i carabinieri hanno deciso di fare irruzione all’interno della sua abitazione in via Garibaldi, a Porto Recanati. E in breve hanno trovato all’interno due etti di cocaina e 90 grammi di hashish. Per questo è finito in manette il 30enne Marco Brandoni, residente in città e già noto alle forze dell’ordine con numerosi precedenti per spaccio di droga. Ma non è tutto: il giovane è la stessa persona che era stata pestata nel primo pomeriggio di venerdì, sotto casa, per mano di due individui (al momento ancora ignoti).

Tant’è che era stato ricoverato all’ospedale di Civitanova, con una prognosi di 30 giorni per via dei calci e pugni che gli erano stati inferti. Da indiscrezioni, una delle piste investigative battute dai militari è che il fatto di violenza della scorsa settimana sia collegato a un altro pestaggio avvenuto a inizio mese sul lungomare Lepanto, quando un vigilantes albanese era stato accerchiato e riempito di botte da cinque individui. E forse, alla base di questi due scontri, ci potrebbero essere motivi di spaccio. Fatto sta che lunedì sera sono stati i carabinieri della caserma di Porto Recanati ad agire. I militari seguivano da tempo i movimenti del 30enne, perché allertati da alcuni residenti che segnalavano uno strano andirivieni di persone da quell’abitazione di via Garibaldi, dove vive Brandoni con l’anziana madre. A quel punto sono passati all’azione e hanno perquisito da cima a fondo il suo appartamento. Ben presto hanno rinvenuto, suddivisi in più involucri, circa 200 grammi di cocaina e 90 grammi di hashish. Ma sono stati trovati pure diversi materiali utili per il confezionamento in dosi dello stupefacente, tra cui due bilancini di precisione, dei coltellini per tagliare la droga e buste in cellophane, insieme a 345 euro in banconote di piccolo taglio, ritenuti dagli inquirenti proventi di spaccio.

Oltre a questo, dentro casa sono stati recuperati cinque cellulari. E stando all’accusa, quei telefoni sarebbero stati utilizzati con molta probabilità da lui per tenere i contatti con gli eventuali acquirenti. Perciò verranno analizzati in modo da ricostruire la presunta rete di spaccio gestita dall’uomo. Inevitabilmente, il 30enne è stato dichiarato in arresto per il reato di detenzione di droga ai fini di spaccio. Quindi è stato condotto nel carcere di Montacuto, a disposizione dell’autorità giudiziaria, dove rimarrà in attesa dell’udienza di convalida.

re. ma.