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Domani c’è il tour di Mario Biondi: "Excursus in musica della mia vita"

Il concerto alle 21. L’artista: lo Sferisterio? Torno con piacere dopo quasi 15 anni

Mario Biondi

Mario Biondi

"Sarà un excursus in musica su quanto fatto nel corso degli anni, con una buona parte del progetto Crooning undercover dove non mancheranno i riferimenti dell’ep L’Oro".

Mario Biondi dà appuntamento allo Sferisterio dove alle 21 di domani farà tappa il suo tour, ma attenzione a non basarsi sulle scalette che compaiono sulla Rete. "Necessariamente – spiega – devo fare dei cambiamenti e così la scaletta non sarà la stessa".

Biondi, del resto il progetto L’Oro dimostra che le piace mescolare le carte lasciando da parte, per una volta, brani in inglese per interpretare quattro canzoni italiane, ma cosa hanno di così particolare E tu come stai?, La donna cannone, Pensiero stupendo e Sulla terra io e lei?

"Hanno segnato un periodo importante della mia vita, una giovinezza che non torna più e hanno un significato rilevante. Per esempio, La donna cannone era la sigla del mio programma radiofonico condotto da ragazzo; E tu come stai è stato un brano rivisitato negli anni 90 con la mia band che ho portato nel cuore per tanti anni e che in seguito ho cantato assieme a Baglioni: in quel momento ho coronato un altro dei miei sogni".

È un caso che lei abbia scelto quattro canzoni italiane?

"No, avevo voglia e piacere di sviluppare un progetto simile". In un’intervista ha dichiarato di avere incontrato quasi tutti i suoi miti, qual è stato il momento in cui è stato assalito dall’emozione per avere di fronte un artista che vedeva come irraggiungibile?

"Sono tanti, sono persone che ammiro e per me è stato già splendido averci passato una sera a cena per parlare di musica o di altro. Qualche nome? Pino Daniele, Renato Zero, i Pooh, Fabio Concato, Claudio Baglioni, George Benson, Al Jarreau, Burt Bacharach e potrei continuare ancora".

Quest’anno ha cantato in Etiopia, Lituania, Ungheria, Marocco e così via: cosa le è rimasto di questi live che hanno toccato anche luoghi solitamente meno battuti?

"Sono luoghi molto accoglienti e vogliosi di cultura dove c’è una grande richiesta di musica. In alcuni di questi posti trovi festival jazz di risonanza mondiale molto importanti. È forte sentire che cultura passa ancora attraverso la musica".

Cosa ricorda dello Sferisterio dove ha già suonato?

"Torno con grande piacere dopo quasi 15 anni in una struttura bella, ideale ed è una garanzia per la musica e per chi calca quel palco. Mi piacerebbe tornare con l’orchestra".

Lorenzo Monachesi