MARTA PALAZZINI
Cronaca

"Dodicimila infortuni dall’inizio dell’anno"

I dati dell’Inail nelle Marche: oltre ottocento in più rispetto al 2020. Sos Cgil: "Soltanto 56 tecnici della prevenzione per i controlli"

di Marta Palazzini

Sono 11.929 gli infortuni sul lavoro denunciati da gennaio a settembre di quest’anno, 872 in più rispetto al 2020 (più 7,9%): l’aumento maggiore si riscontra nei settori dei trasporti, dell’edilizia e dell’industria; in crescita sia gli infortuni in occasione di lavoro (più 5,6%) che quelli in itinere (più 24,5%). Sono i dati regionali forniti dall’Inail ed elaborati dalla Cgil Marche. Nello specifico, gli infortuni in occasione di lavoro sono passati dagli 8.237 del 2020 agli 8.719 di quest’anno: tra i settori più a rischio, ci sono i trasporti e il magazzinaggio (525 infortuni), le attività manifatturiere (1.732), le costruzioni (738), il commercio e le riparazioni (584). Gli unici due settori nei quali si registra una diminuzione sono l’agricoltura (693 infortuni, meno 22,1%) e la sanità e assistenza sociale (775 infortuni, meno 3,8%). Tra gennaio e settembre, gli infortuni che hanno avuto esito mortale sono stati 25, tredici in meno dell’anno scorso. Tra le malattie professionali, spiccano quelle del sistema osteomuscolare: 3.268 denunce e un aumento rispetto all’anno scorso del 49,2%; poi quelle che colpiscono il sistema nervoso (906, più 39,6%), a seguire le malattie dell’orecchio e apofisi mastoide: 206 denunce, 50 in più rispetto al 2020. L’unico dato positivo è il calo delle denunce per malattie tumorali, meno 27%. "La sicurezza sul lavoro non deve essere solo uno slogan – scrive il sindacato –. Le leggi ci sono e anche il recente decreto fiscale rafforza le misure sulla sicurezza e in particolare il ruolo dell’ispettorato del lavoro, ma occorre continuare a lavorare alla loro piena applicazione e a un sistema di controlli che sia continuo e puntuale. Di fronte a questi numeri non basta commuoversi e indignarsi, ma occorrono azioni forti e decise da parte di tutti: dalle imprese alle istituzioni". "Alla Regione, e in particolare agli assessori Saltamartini e Aguzzi, chiediamo di battere un colpo, visto che aspettiamo ormai da mesi un incontro per affrontare questa emergenza – sottolinea Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche –. Chiediamo loro di intervenire subito per garantire le risorse necessarie ad assicurare adeguati livelli di finanziamento e di organizzazione del sistema di prevenzione, per colmare il divario con le altre regioni e soprattutto arginare il devastante fenomeno degli infortuni sul lavoro". Per questo, "vanno subito incrementati gli organici per incrementare i controlli: è inaccettabile che nelle Marche ci siano soltanto 56 tecnici della prevenzione a fronte di decine di migliaia di aziende e cantieri, a partire da quelli delle aree del sisma, in cui effettuare i controlli. Occorre poi procedere subito alla definizione del piano mirato di prevenzione e dei piani di prevenzione tematici. Ed è urgente la convocazione del comitato regionale, per il coordinamento".