DIEGO PIERLUIGI
Cronaca

Discarica, altri test sui siti: "Decidere in tempi stretti"

Il comitato "Corridonia Green" torna alla carica e chiede un incontro al Comune "Colture biologiche certificate nel sito di Pacigliano, ora l’università lo sa".

Andrea Germondari. e Giuliana Giampaoli

Andrea Germondari. e Giuliana Giampaoli

Passi avanti per il comitato "Corridonia green No discarica". Il gruppo dopo la buona riuscita dell’assemblea pubblica del 14 settembre, continua a monitorare le tre aree del territorio corridoniano, ovvero Pacigliano, Montecavallo-Cigliano e Bore Chienti che ancora fanno parte della lista delle 35 macroaree potenzialmente idonee ad ospitare la nuova discarica provinciale.

Questi siti tra non molto saranno soggetti ad ulteriori analisi da parte del gruppo di studi dell’Università di Ancona, in quanto l’obiettivo è giungere ad una rosa di dieci aree. "Abbiamo protocollato all’Ata 3, all’Università di Ancona ed al Comune di Corridonia – ha spiegato il presidente del comitato antidiscarica Andrea Germondari – i documenti relativi alle colture biologiche certificate per il sito di Pacigliano. Per gli altri due siti non abbiamo trovato ulteriori elementi da segnalare. Rimangono comunque valide le osservazioni fatte nel 2021 e chiediamo ancora una volta che vengano prese seriamente in considerazione in quest’ultima fase di analisi".

Aggiornamenti significativi arrivano anche sul fronte delle aree già escluse. Per Corridonia nella prima lista figuravano infatti Perella-Campiglia, Gabbi, Ponte Tavole e Colle San Martino; in questo caso il comitato aveva annunciato che avrebbe inviato una pec all’Ata 3 affinchè non fossero prese in considerazione per lo smaltimento dei rifiuti speciali.

"L’Ata 3 ci ha risposto in merito alla possibilità dei siti individuati ad ospitare anche una discarica di rifiuti speciali – ha aggiunto Germondari –. Questa per noi è una notizia molto importante: le 49 macroaree escluse nella fase finale, non saranno idonee neanche per quest’altra tipologia di rifiuto e ce ne rallegriamo. Le altre 35 macroaree rimanenti, tuttavia, diventano potenzialmente idonee anche per una discarica di rifiuti speciali anche se, come stabilito, ‘occorrerà effettuare una ulteriore valutazione per verificare la presenza o meno di ulteriori elementi che possano definire la non idoneità’. Pessima notizia, considerando che così passiamo da un’incertezza ad un’altra".

L’ultima mossa coinvolge l’amministrazione comunale di Corridonia. "Infine abbiamo inviato alla sindaca Giuliana Giampaoli ed ai capigruppo consiliari – aggiunge Germadori – la richiesta di incontro per definire il prima possibile i criteri di scelta del sito finale. Non possiamo permetterci che si arrivi alla rosa finale e perdere un altro anno senza decidere la fine di questa assurda procedura che coinvolge il nostro territorio".