di Paola Pagnanelli
Un ragazzino autistico, sordo e muto, è scappato dalla scuola arrivando da viale Don Bosco all’ex Pannaggi, dietro al tribunale. Sono stati momenti di panico per i genitori, terrorizzati per quello che sarebbe potuto succedere. L’allarme è scattato ieri intorno alle 9.40 quando il ragazzino, un 17enne, è piombato negli uffici del tribunale che si trovano sul lato posteriore della scuola Pannaggi, verso il palazzo di giustizia. Senza dire una parola, si è precipitato in aula, sollevando sconcerto tra magistrati e avvocati presenti: tutti si sono chiesti da dove arrivasse. La guardia giurata, Daniele Di Palma della Vedetta 2 Mondialpol, lo ha raggiunto e fatto calmare, poi lo ha accompagnato in bagno pensando che il ragazzino, che non parlava, ne avesse bisogno. Nei bagni però il 17enne avrebbe vuotato i contenitori del sapone e staccato due tubi, causando un allagamento. Ma intanto era partita la chiamata alle forze dell’ordine. Sul posto sono arrivati la polizia, i servizi sociali e la polizia locale, e alla fine si è riuscito a capire chi fosse quel ragazzino, e da dove arrivasse, e nel parcheggio del tribunale sono arrivati anche la preside Sabina Tombesi, l’insegnante di sostegno del ragazzino e i genitori, spaventatissimi. Agli agenti, l’insegnante ha spiegato che lo studente era uscito dai Salesiani mentre lei stava preparando l’attività fisica da fare con lui. In un attimo era riuscito ad allontanarsi, ad uscire dalla scuola e ad arrivare in via Pesaro. "Mio figlio è disabile al cento per cento e ha bisogno di assistenza continua, va guardato sempre, quando è a casa io non posso perderlo di vista neanche un minuto – ha ripetuto la madre del ragazzino alla preside e all’insegnante, che cercavano di spiegare come fossero andate le cose –. Quello che è successo è gravissimo, se fosse andato sotto a una macchina cosa avremmo fatto, cosa mi avreste detto? Non deve accedere una cosa del genere". Il 17enne poi è tornato a casa con i genitori. La polizia ha raccolto le dichiarazioni dell’insegnante e dei testimoni, per valutare come procedere. La mamma ha detto di non avere intenzione di fare denuncia, ma ha ribadito più volte la gravità e la pericolosità di quanto avvenuto.