GIORGIO GIANNACCINI
Cronaca

Dina, da 30 anni costumista del presepe vivente

Iniziò tutto per caso, ma oggi l’85enne dice: "L’impegno è cresciuto sempre di più, avrò fatto centinaia di abiti, in questa edizione una ventina"

Dina, da 30 anni costumista del presepe vivente

Dina, da 30 anni costumista del presepe vivente

di Giorgio Giannaccini

Una storia cominciata oltre trent’anni fa, con un gruppo di giovani parrocchiani di Potenza Picena (al tempo minorenni) che avevano avuto l’idea di realizzare un presepe vivente nella selva dei frati minori. Una manifestazione che conta ora più di 200 figuranti e ha avuto in passato anche il patrocinio del Ministero alla cultura e di quello alle politiche agricole e forestali, con il ricavato che va ogni anno in beneficenza. Ma in tutto ciò si intrecciano altre storie, come quella della potentina Dina Furiassi, oggi un’arzilla 85enne, che nella metà degli anni Ottanta cominciò a cucire gli abiti per tutti gli attori del presepe vivente. Questo per aiutare la figlia che, all’epoca, era una delle giovanissime organizzatrice della prima edizione. E ancora adesso, malgrado l’età, la signora Dina è rimasta la costumista della manifestazione, sfornando decine e decine di abiti nuovi. "Non sono una sarta, nella vita ho sempre fatto la casalinga ma fin da piccola ho coltivato la passione per il cucire crescendo con ago e fili – racconta Dina Furiassi –. Il mio impegno con il presepe vivente cominciò proprio con la prima edizione, nel 1986. Mia figlia era in quel gruppetto di ragazzini che frequentava la parrocchia e voleva a tutti costi organizzare il presepe. Così, un giorno mi disse sconsolata che il costo per affittare gli abiti era davvero troppo alto. Allora, come avrebbe fatto una qualsiasi buona madre, mi ingegnai per poterla aiutare. Per risparmiare, andai a comprare diversi tessuti nei negozi, e poi mi misi a tagliare e cucire, realizzando quegli abiti". Un impegno che in trent’anni è sempre più cresciuto. "Di costumi ne avrà fatti a centinaia, infatti per ogni edizione tocca spesso rifarli perché l’umidità li rovina – riprende Furiassi –. Quest’anno ne ho realizzati una ventina, ma in passato ne facevo anche 50 per edizione, dato che aggiungiamo scene nuove e quindi servono altri vestiti". Ma se da un lato agli inizi la signoria Dina era sola nel cucire, da un po’ di tempo ci sono altre persone ad aiutarla: "Adesso mi occupo principalmente del taglio dei tessuti, mentre quattro o cinque volontarie si occupano della cucitura. E ancora, c’è chi si segue la fase del lavaggio". E la buona notizia è che dopo il lungo stop tra il 2019 il 2021, a causa Covid, quest’anno la manifestazione, organizzata dall’associazione "Amici del Presepe Vivente di Potenza Picena", tornerà in vita nella selva dei frati minori. L’inaugurazione è per Santo Stefano, ma il presepe sarà visitabile pure il 6 e l’8 gennaio, dalle 17.30 alle 20. Come sempre, l’ingresso è libero ma le offerte raccolte che verranno destinati per aiuti umanitari, tant’è che in passato sono stati donati per far fronte alle alluvioni ad Haiti e a favore di un ospedale delle Marche.