Le 4.000 firme che il comitato cittadino promotore ha raccolto per mesi contro i progetti urbanistici portati in consiglio comunale sono state ieri mattina depositate all’ufficio protocollo di Palazzo Sforza da Gabriele Troiani e Giorgio Medori, due dei motori dell’iniziativa.
La petizione, costruita attraverso il porta a porta e con l’organizzazione dei banchetti per le vie della città, ha coinvolto tantissima gente, almeno quanta se ne era mobilitata per dire no al parcheggio sotto al Varco sul mare e, successivamente, per fermare il cosiddetto porto Dubai. Anche stavolta in migliaia hanno mandato un segnale all’amministrazione in merito alle varianti che, se passeranno in aula consiliare libereranno la realizzazione di un nuovo supermercato alle spalle della zona Villa Eugenia, su circa 4mila metri quadrati di via Costamartina, e un nuovo insediamento industriale su 13mila metri quadrati nell’area Piane Chienti, al confine con Montecosaro scalo. Due terreni con destinazione urbanistica agricola e servizi pubblici, da trasformare in commerciale-direzionale e produttiva.
Ieri sera il consiglio ha esaminato le osservazioni dei cittadini rispetto ai progetti depositati dai privati, tutte respinte dall’ufficio tecnico comunale, e poi votato in merito all’adozione definitiva. Quindi, il passaggio finale delle due varianti, accompagnato dal deposito delle firme di una grossa fetta di cittadini – coinvolti anche attraverso i partiti della minoranza – che chiede ai consiglieri di respingere i progetti, contestati soprattutto perché ritenuti privi di interesse pubblico e potenzialmente in grado di peggiorare la viabilità cittadina, in particolare la variante legata al supermercato.
Le opposizioni sono arrivate in assise compatte sul no, ieri sera, mentre la maggioranza è attraversata da posizioni diverse, con Fratelli d’Italia che si è già divisa in passato sul voto e anche stavolta è non risponde in maniera omogena, tanto che il responsabili provinciale e quello cittadino del partito sono stati costretti a firmare una nota per indirizzare i meloniani verso la bocciatura delle due varianti.
Lorena Cellini