
Definite le linee guida per la riassegnazione delle casette, le cosiddette Sae, una volta cessato il fabbisogno per il rientro degli occupanti negli immobili tornati agibili. I criteri sono stati stabiliti dalla giunta regionale: "Sono il risultato di un processo concertativo promosso dalla Regione – afferma l’assessore Guido Castelli (nella foto) – e portato avanti con l’attiva partecipazione dei Comuni. Rappresentano l’attuazione di un’ordinanza del capo dipartimento di Protezione civile". Tra gli enti coinvolti ci sono Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Gagliole, Gualdo, Monte Cavallo, Muccia, Petriolo, Pieve Torina, Pioraco, San Ginesio, San Severino, Sarnano, Serrapetrona, Treia, Ussita, Valfornace e Visso. Nel provvedimento, oltre alle Sae, rientrano anche i moduli per la delocalizzazione temporanea delle attività produttive. Per le casette, è previsto che i Comuni possano procedere con l’assegnazione a titolo gratuito per le famiglie che hanno ancora diritto all’assistenza abitativa emergenziale. Deve essere data priorità: ai nuclei che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione (Cas); a quelli destinatari di ordinanza di sgombero dell’immobile per l’avvio dei lavori; a quelli già assegnatari di Sae con dimensioni non più idonee (per l’aumento del numero dei componenti eo a causa di mutate esigenze sanitarie certificate dall’Asur); ai nuclei provenienti da un altro Comune che percepiscono il Cas; infine, ai nuclei già assegnatari di Sae che, per comprovate necessità, si trasferiscono in un altro Comune. Ma è prevista anche la possibilità di assegnare le Sae a titolo oneroso, secondo 18 criteri risultanti dalle diverse esigenze manifestate dai Comuni. Gli assegnatari sono tenuti a corrispondere un contributo - parametrato ai canoni per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica- decurtato del 30%. Le somme riscosse devono essere destinate alla copertura delle spese di gestione e manutenzione delle strutture. Anche l’assegnazione degli spazi commercialiartigianali non è a titolo gratuito; gli assegnatari sono tenuti a corrispondere un contributo - parametrato alla media dei canoni per la locazione dei locali commerciali, in base all’osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate - decurtato del 30%. Anche in questo caso le somme riscosse devono essere destinate a gestione e manutenzione.
Lucia Gentili