
L’ex calciatore firma l’impresa con la moglie Jenny Tacconi.
"Arrivare al traguardo dopo 42 chilometri è un’emozione che non ha paragoni". Dal calcio all’atletica, Saverio Bongelli non si ferma mai. All’età di 61 anni, con la moglie Jenny Tacconi è riuscito a completare le sei maratone più importanti del mondo, le cosiddette Majors, correndo rispettivamente sui tracciati di New York, Berlino, Chicago, Londra, Boston e in ultimo Tokyo e conquistando la medaglia che certifica le 6 maratone realizzate. Originario di Morrovalle ma civitanovese d’adozione e di professione odontotecnico, Bongelli ha iniziato a correre nel 2015. Dopo una vita nel calcio – è stato giocatore e tecnico in squadre locali collaborando anche con la Civitanovese – ha deciso di provare con un altro sport, non senza qualche bella soddisfazione. "Come tutti – racconta Bongelli che con sua moglie è tesserato con l’Atletica Civitanova –, ho iniziato per tenermi in movimento. Inizialmente, erano corsette di due chilometri, poi siamo passati a 7/8 chilometri per partecipare alla Stracivitanova. Quindi ci siamo iscritti all’Atletica e lì ci hanno esortato a provare con la maratona. Quando ho saputo che si trattava di 42 chilometri ho pensato che fosse impossibile. Poi, una sera del 2017 io e mia moglie ci siamo guardati e ci siamo detti: perché non proviamo con New York? Detto, fatto. A luglio abbiamo iniziato a prepararci in vista di novembre". Chilometro su chilometro, si è arrivati ai risultati di oggi. "Correre – aggiunge – è una gara con te stesso, soprattutto per noi non professionisti. All’inizio di ogni maratona c’è molta preoccupazione, poi il morale si alza perché la gente ti carica. Ma la sensazione di quando arrivi è indescrivibile. C’è addirittura chi piange per la gioia. Ci alleniamo quattro volte a settimana. Dopo una maratona, però, meglio fermarsi un paio di settimane per riposare corpo e mente".
Francesco Rossetti