Giunge al termine l’avventura del civitanovese Alessandro Gattafoni, malato di fibrosi cistica, che nella sua iniziativa "125 miglia per un respiro" ha avuto il coraggio e l’intrapredenza di sfidare le correnti dell’Adriatico fino ad arrivare, a bordo del suo kayak, alla sponda opposta di Civitanova, quella croata. Gattafoni ha impiegato soltanto 20 ore per raggiungere la Croazia, con un anticipo di 180 minuti rispetto all’orario previsto. Poi una sosta di poche ore e il ritorno a casa tra l’affetto dei tanti civitanovesi giunti al club Vela, verso le nove di ieri mattina, per celebrare il suo sacrificio. Il sacrificio di un padre di famiglia, ma soprattutto di un ragazzo pronto a ridare speranza alle tante persone affette da fibrosi cistica. La manifestazione, infatti, è stata ideata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ed è stata promossa dalla Lega italiana fibrosi cistica.
Gattafoni, com’è andata la traversata?
"È stata un’esperienza bellissima, l’amico mare mi ha spinto nelle ore iniziali per poi appiattirsi alle prime luci dell’alba. Infatti mai mi sarei aspettato di trovare delle condizioni così ottimali per questa traversata. Poi il calore dei tanti amici che hanno voluto condividere il viaggio con me; con loro mi sono divertito tantissimo, sono persone speciali".
Quali emozioni ha suscitato in lei la vista della costa croata?
"È stato come poter sfogare, in un tratto, tutti i miei sentimenti: rabbia, dolore, ma anche gioia e positività. Tutto, insomma, si trasformava in energia ed è stato qualcosa di unico. Poi il posto è stupendo, infatti, ci siamo subito abbandonati al piacere di un tuffo. Qui, purtroppo, abbiamo dovuto fare i conti con la rigidità delle istituzioni locali, le quali ci hanno sottoposto a lunghi controlli prima di poter ripartire. Dunque un’accoglienza da dimenticare – conclude Gattafoni –, ma rimane la bellezza, unica, del suo mare e la stupenda avventura condivisa con i tanti amici".
Francesco Rossetti