
Una delle crepe che corrono lungo la facciata di ingresso della palazzina di Porto Potenza Picena oggetto dei controlli
È stato dichiarato parzialmente inagibile il condominio di via Ponte Fosso Mare, a Potenza Picena, dove la scorsa settimana erano state segnalate da un lettore delle vistose crepe – visibili anche a occhio nudo – sui muri esterni. Adesso, per effetto di un’ordinanza firmata dal sindaco Noemi Tartabini, l’unica famiglia che vive in un’abitazione del palazzo potrà rimanere là dentro, senza però poter fruire del bagno. Altri due appartamenti invece non potranno essere usati.
La segnalazione era apparsa sul Carlino, perché un cittadino aveva raccontato sulle nostre colonne che qualche giorno prima era andato a visitare un’abitazione di quel condominio, in quanto interessato all’acquisto. Ma una volta arrivato lì, non aveva potuto non notare quegli strani cedimenti sulle pareti e aveva evidenziato la situazione, ritenendola preoccupante. Così, nei giorni scorsi, la polizia locale e i vigili del fuoco di Macerata hanno eseguito il sopralluogo nell’edificio, che conta in tutto sei appartamenti.
"A seguito di una segnalazione del 12 marzo, alle 19.20, una squadra dei vigili del fuoco di Macerata ha eseguito un sopralluogo relativo al dissesto statico dell’immobile – si legge nell’atto a firma del primo cittadino –. Al termine del sopralluogo di tutti gli appartamenti, concluso circa alle 23, i vigili del fuoco dichiaravano lo stabile parzialmente inagibile, consentendo ai residenti dell’appartamento al seminterrato la permanenza nel locale, escludendo l’uso del bagno e del piano ammezzato". Al contempo, sempre nell’ordinanza si dichiara "l’inagibilità parziale dell’immobile relativamente al vano scala, all’adiacente blocco ovest, unitamente ai due appartamenti al primo e secondo piano del blocco est, nonché al bagno e al piano ammezzato dell’appartamento sito al piano seminterrato del blocco est". Per tale motivo, il sindaco Tartabini ordina ai proprietari il divieto d’uso di quei locali "fino all’esecuzione dei lavori di consolidamento statico e all’accertamento da parte di tecnico qualificato della sussistenza delle condizioni di stabilità e sicurezza idonee ad assicurare l’incolumità pubblica".
Invece, per la famiglia che abita nell’appartamento, sarà "possibile permanere purché entro otto giorni venga messo in uso un ulteriore bagno per le necessità igieniche, ed entro 150 giorni vengano eseguite tutte le verifiche e gli interventi indicati".
Giorgio Giannaccini