FRANCO VEROLI
Cronaca

Cosmari, la versione di Gattafoni: "Contro di me attacchi scriteriati. Il termovalorizzatore? È un’opzione"

Il neopresidente: se verrà realizzato, l’impianto non sarà a Tolentino. Lavorerò per una gestione unitaria

L’avvocato potentino Paolo Gattafoni è il nuovo presidente del Cosmari

L’avvocato potentino Paolo Gattafoni è il nuovo presidente del Cosmari

"Ho le mie opinioni, ovviamente. Ma non ho tessere di partito. Lavorerò nel solco dell’idea tracciata negli anni, vale a dire quella che ha visto una gestione unitaria di Cosmari Srl, patrimonio comune. A ridosso della scadenza del contratto di servizio (2028) in base al quale Cosmari ha la gestione in house dei rifiuti, penso che non sia il caso di assumere comportamenti per specificarsi politicamente. Auspico – e spero – che ci sia un ripensamento, perché vorrei un consiglio di amministrazione a cinque, e non a tre". L’avvocato potentino Paolo Gattafoni, neo presidente di Cosmari srl, lancia ramoscelli d’ulivo al centrosinistra, rimasto fuori dall’elezione del nuovo consiglio di amministrazione, invitando ad una assunzione di responsabilità.

Quale lo spirito con cui si appresta ad assumere questa carica?

"C’erano in ballo anche altri nomi. Sono stato chiamato dalla politica e ho dato la mia disponibilità con spirito di servizio, anche in virtù delle esperienze maturate in passato. Ho seguito la situazione di quando, diversi anni fa, Potenza Picena, diede la sua disponibilità per abbancare rifiuti in attesa del nuovo impianto di Cingoli, città che oggi ha dato la sua disponibilità alla realizzazione di una terza vasca, condizionata all’individuazione di un sito per la nuova discarica. E, poi, in qualità di membro del consiglio di amministrazione di Cosmari, indicato nel 2014 da Francesco Acquaroli, sindaco di Potenza Picena, ho collaborato benissimo con l’allora presidente Graziano Ciurlanti, espressione del centrosinistra, indicato dal sindaco di Macerata, Romano Carancini".

È un incarico, comunque, impegnativo. Qualcosa la preoccupa?

"Non entro nelle scelte della politica. Però mi preoccupa il venir meno delle condizioni che negli anni hanno garantito una gestione unitaria di Cosmari. Vorrei un consiglio di amministrazione a cinque, piuttosto che a tre. Mi auguro che qualcuno ci ripensi, proprio in relazione al fatto che Cosmari è un patrimonio pubblico comune. E lo dico nonostante in questi giorni siano arrivati attacchi scriteriati. Voglio ricordare che quello che Cosmari è, la strada tracciata e le scelte fatte lungo le quali intendo muovermi sono frutto di una responsabilità comune, condivisa negli anni da tutti gli schieramenti politici. Se oggi, per caratterizzare la propria azione, c’è chi decide diversamente, mi dispiace. In ogni caso, intendo attenermi ad uno schema preciso".

Quale?

"Io e il consiglio di amministrazione forniamo analisi e dati alla politica, alla quale spetta il compito di fare le scelte. Sarò esecutore di quello che decide l’assemblea dei soci e dell’Assemblea territoriale d’ambito con riferimento a una società che è completamente pubblica, e quindi non contempla il privato".

È vero che lei è favorevole alla realizzazione di un termovalorizzatore?

"In prima battuta mi viene da dire che Cosmari deve ancora dismettere quello che ha, disattivato da alcuni anni. Poi, però, voglio dire che, in un orizzonte più ampio, dovremo fare riferimento al Piano regionale dei rifiuti. Detto questo, il termovalorizzatore, anche in base alle direttive europee, è una delle opzioni, nell’ambito di un piano di interventi diversificati, nella gestione dello smaltimento e della valorizzazione dei rifiuti. Non lo stanno realizzando a Roma? La stragrande maggioranza delle regioni italiane ne ha giù uno. Però una cosa mi sento di dire".

Quale?

"Se mai nelle Marche ci sarà un termovalorizzatore, questo non sarà certo realizzato nel territorio in cui si trova Cosmari, cioè quello di Tolentino".