Il Comune di Recanati si trova al centro di una vicenda legale iniziata quasi tre decenni fa con un ricorso al Tar Marche nel 1995 da parte dell’ex comandante della polizia municipale, Giancarlo Fontanella, presentato contro il suo vecchio datore di lavoro, il Comune appunto, che nel lontano 1995, approvando la dotazione organica del personale comunale, lo inquadrò all’ottava qualifica e non a quella di dirigente. Il dipendente (in pensione dal 2002) si rivolse al Tar che nel 2003, gli diede ragione e il Comune, che nel frattempo era ricorso al Consiglio di Stato, fu costretto a pagargli la differenza stipendiale: più di 22 mila euro oltre agli interessi legali maturati. Passano nove anni e si pronuncia il Consiglio di Stato che capovolge la sentenza dando torto al dipendente e ragione all’Amministrazione: fu, quindi, annullato l’inquadramento contrattuale superiore del ricorrente confermando la necessità di restituzione delle somme percepite come differenziale stipendiale. Scatta, allora, da parte del Comune, la richiesta al suo ex comandante dei vigili di restituire quanto gli era stato liquidato in applicazione della prima sentenza del Tar. Ma lui ricorso anche contro il decreto ingiuntivo dando di nuovo la parola agli avvocati e ai giudici ricevendo, però, sempre sentenze a lui negative: prima la sezione lavoro del Tribunale di Macerata (2017), poi la Corte di Appello di Ancona (2018), infine la Corte di Cassazione che nel 2023 ha dichiarato inammissibile il ricorso del debitore. Il dipendente però non si decide a restituire le somme come stabilito dal tribunale e si parte con una procedura esecutiva immobiliare con la quale il Comune di Recanati, nel maggio 2024, riesce a recuperare, dalla vendita di un immobile del debitore, parte del credito residuo in quanto il debito complessivo, nel frattempo, era lievitato a 81.943,17 euro con le spese legali per il giudizio in Cassazione. Tuttavia, per l’amministrazione rimane un credito residuo di 42.752,53 euro e per ottenerne il saldo, il Comune ha deciso di avviare ulteriori azioni esecutive mobiliari e di iscrivere ipoteche sui beni del debitore. L’avvocato Sara Sagni, già incaricata nei precedenti gradi di giudizio, è stata nuovamente nominata per assistere il Comune. Il suo compenso, per la nuova fase legale, è stato stabilito in 5.400 euro lordi, comprensivo di spese vive. L’amministrazione però è decisa ad andare avanti e far valere i propri diritti patrimoniali.
CronacaComune di Recanati: continua la battaglia legale con l'ex comandante Fontanella