GIORGIO GIANNACCINI
Cronaca

Clochard trovato morto in stazione, si riparava nella sala d’aspetto

Porto Recanati, a scoprire il corpo è stata una dipendente delle Ferrovie dello Stato. Non si esclude che il decesso possa essere legato a ipotermia. Il sindaco: più volte i servizi sociali hanno tentato di avvicinarlo, ma lui ha sempre rifiutato”

I carabinieri alla stazione di Porto Recanati

I carabinieri alla stazione di Porto Recanati

Macerata, 2 gennaio 2025 – Un clochard serbo di 72 anni, formalmente residente a Civitanova ma nei fatti senza fissa dimora, è stato ritrovato ormai privo di vita all’interno della stazione ferroviaria di Porto Recanati, deceduto per cause naturali. La tragedia si è consumata ieri pomeriggio. Intorno alle 16.10 è stata una dipendente delle Ferrovie dello Stato a notare che l’uomo era steso nella sala d’aspetto della biglietteria e non dava più segnali di risveglio. In realtà il 72enne si rifugiava da diverso tempo là dentro, praticamente ogni notte, per dormire e ripararsi dal freddo. Così sono stati chiamati i soccorsi. Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari del 118, giunti con l’ambulanza della Croce Rossa di Porto Recanati e quella medicalizzata da Recanati. Tuttavia il medico dell’equipe sanitaria non ha potuto far altro che constatare la morte del 72enne.

Non si esclude che il malore, purtroppo fatale per l’uomo, sia stato causato da un avanzato stato di ipotermia. Ad arrivare anche due pattuglie dei carabinieri di Porto Recanati per i rilievi di rito, oltre agli agenti della polizia locale. Trattandosi di cause naturali, non sono stati disposti sul corpo ulteriori accertamenti. Successivamente la salma è stata prelevata dall’impresa funebre e trasportata all’obitorio dell’ospedale di Civitanova. Il 72enne era un volto noto in città: da anni lo si vedeva chiedere la carità all’esterno della chiesetta del suffragio, lungo corso Matteotti.

E come riferisce il sindaco Andrea Michelini, l’uomo si era sempre rifiutato di farsi aiutare e anzi preferiva la vita per strada. “Era conosciuto e già diverse amministrazioni comunali avevano cercato di dargli una mano – spiega Michelini –. Più volte i servizi sociali hanno tentato di avvicinarsi a lui, ma lui ha sempre rifiutato. Questo perché chiedeva semplicemente che fosse rispettata la sua scelta di vita. Però ogni giorno veniva aiutato da molti cittadini, dalle cose più semplici, come dargli qualcosa da mangiare, fino ai tanti libri che gli venivano regalati perché lui amava leggere. Adesso gli uffici sono in contatto con il Comune di Civitanova per capire il da farsi, dal punto di vista burocratico, visto che lì ha anche dei familiari”.