REDAZIONE MACERATA

Classe in quarantena all’Iis Ricci "Vietato abbattersi, siate lucidi"

"Niente impedirà al sole di sorgere di nuovo, neppure la notte più oscura. Poiché oltre la nera cortina della notte c’è sempre un’alba che ci aspetta". Rita Emiliozzi, dirigente dell’Iis Ricci di Macerata, ha usato le parole del poeta Khalil Gibran per scrivere – tramite una chat creata ad hoc – ai suoi ragazzi, ai compagni di classe di una studentessa risultata positiva. Lo ha fatto venerdì sera, comunicando loro che dal giorno dopo erano collocati in isolamento fiduciario e che nei giorni successivi sarebbero stati sottoposti al tampone. Lanciando, però, un messaggio chiaro: "Vietato abbattersi! Siete i primi a fare questa esperienza, ed è comprensibile provare smarrimento, timore, senso di incertezza o di impotenza. Ma invito tutti voi e le vostre famiglie a essere lucidi, pragmatici e cautamente ottimisti. A scuola le regole e le procedure anticontagio sono rigorosamente rispettate, come certificato anche da ispettori esterni". Del resto, il contagio sarebbe avvenuto fuori dall’istituto. "Il nostro è un istituto “affollato’’, visto che tra studenti e operatori ci sono 1.300 persone. Nonostante questo, dal punto di vista della sicurezza possiamo dire che è blindato, nel senso che norme e procedure vengono seguite e attuate con estremo rigore. Certo, poi, dalla scuola i ragazzi escono. E, magari, si formano assembramenti alla fermata dell’autobus, oppure vanno in palestra e tanto altro. Ma questa è un’altra storia". Sbagliato e ingiusto ma anche fuorviante, però, secondo la Emiliozzi, colpevolizzare i giovani. "Non si può scaricare su di loro tutta la responsabilità dei contagi. Forse noi adulti non usciamo di casa? Non andiamo al ristorante? A fare compere e tanto altro?".

f. v.