Civitanova (Macerata), 31 ottobre 2024 – Si è presentato come un facoltoso personaggio ben introdotto nel mondo della politica locale e romana, in grado di ottenere licenze e concessioni anche grazie al suo ruolo nel Comune di Civitanova e con questo sistema avrebbe agganciato imprenditori stranieri e avrebbe sfilato loro quasi 800mila euro. Una vicenda che vedrebbe vittima uno svizzero (R. S.) residente a Montelparo, nel Fermano, che ha depositato in Procura a Macerata una denuncia per truffa in operazioni di investimenti immobiliari fatte a Civitanova: l’acquisto di una famosa proprietà a Villa Eugenia da trasformare in resort, di uno stabilimento balneare e del relativo tratto di spiaggia (in realtà di proprietà del Demanio) e di due appartamenti in via Asiago.
Del denaro però si sono perse le tracce. Il regista di tutto, secondo il contenuto dell’esposto, sarebbe un consigliere comunale del centrodestra e le accuse nei suoi confronti sono sul tavolo del sostituto procuratore Enrico Riccioni, presentate dall’elvetico, tra l’altro un ex ciclista professionista che fu collega del campione italiano Gianni Bugno e che in patria si occupa di progettazione e vendita di arredi di lusso. Insieme a dei connazionali avrebbe trasferito somme su conti correnti di banche italiane, incontrato a Civitanova il politico e due notai nei cui studi sarebbero state costituite società che dovevano essere funzionali all’acquisizione di proprietà, ma oggi si troverebbe con un pugno di mosche in mano.
Lo svizzero si è rivolto all’avvocato Roberta Ippoliti per formalizzare la denuncia del consigliere comunale e per chiedere il sequestro preventivo di ogni attività e bene a lui collegati. Difeso dall’avvocato Rossano Romagnoli, l’esponente consiliare, eletto a giugno 2022, avrebbe agganciato lo svizzero raccontandosi come un personaggio facoltoso, proprietario di una grossa imbarcazione, di una Ferrari F90 e accreditandosi come imprenditore calzaturiero titolare del famoso marchio svizzero Bally. Nel racconto degli elvetici si sarebbe vantato inoltre di poter aprire tutte le porte del Comune. La denuncia ripercorre fatti dal maggio 2022, quando ancora doveva insediarsi come consigliere.
Fino ad ottobre sarebbe stata frenetica l’attività di costituzione di società, in Italia e in Svizzera, finalizzate all’acquisto della villa, degli appartamenti e di uno chalet sul lungomare sud. Manovre in cui, sulla base dell’esposto, entrano in scena anche la fidanzata e la madre del consigliere comunale, presentate come traduttrici e pure loro denunciate per il ruolo svolto. Gli svizzeri sostengono di aver versato sostanziosi acconti su conti correnti presso banche italiane, creati dal sistema messo in piedi dal consigliere, somme incassate dai beneficiari e poi sparite, mentre nessuna operazione immobiliare è andata avanti. Nelle pagine consegnate in Procura ipotizzate le accuse di falso, truffa, frode e abuso d’ufficio.