"Oggi ho provato a spedire delle lettere: mi sono accorto che le cassette della posta (quelle rosse per intenderci) sono state chiuse": si lamenta, un po’ sorpreso, un cittadino di Recanati alla vista di quelle vecchie tradizionali cassette per la posta chiuse con un nastro adesivo da pacchi in modo che nessuno possa utilizzarle. L’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) già un anno fa ha deliberato che non servono perché la gente non scrive più lettere o cartoline e se lo fa utilizza direttamente gli uffici postali: solo il 3% dell’utenza imposta ancora la sua corrispondenza imbucandola nella classica cassetta rossa. E allora è necessario rinnovarsi e arriveranno fra poco, al loro posto, le "smart letter box" per controllare anche da remoto se e quante lettere sono state imbucate e così gestire, risparmiando, il servizio di raccolta della corrispondenza. Tutto moderno ed efficiente senz’altro, ma voi mettere il fascino di imbucare, una lettera d’amore o un bigliettino d’auguri? E poi siamo sicuri che per il cittadino ciò significhi risparmio di tempo e di denaro e maggiore efficienza nei servizi? "Ora – fa presente ancora il recanatese - per spedire una lettera bisogna andare direttamente in posta, pagare il parcheggio o rischiare una multa. Sparisce un servizio e aumentano i costi per il cittadino. Perché, allora, non abbassano il costo del francobollo? Grazie Poste Italiane, sempre più vicine ai cittadini"!
Asterio Tubaldi