Era capace di intendere e di volere Filippo Ferlazzo, quando ha colpito fino a ucciderlo il venditore ambulante Alika Ogorchukwu lungo il corso di Civitanova? A questa domanda dovrà rispondere una perizia, che stabilirà se il campano 32enne possa essere condannato per omicidio oppure no. Ferlazzo era invalido al cento per cento per la sindrome bipolare e tossicodipendente, per l’uso di cannabinoidi. Dopo aver raccolto la documentazione in merito ai precedenti ricoveri di Ferlazzo nei reparti psichiatrici e nelle comunità terapeutiche, ieri il procuratore Claudio Rastrelli ha chiesto di eseguire sull’uomo una perizia psichiatrica con la forma dell’incidente probatorio. Le conclusioni di questo accertamento potranno poi essere utilizzate nel processo. Anche l’avvocato difensore Roberta Bizzarri aveva sollecitato questo accertamento sul 32enne. Al perito, sarà chiesto di stabilire se Ferlazzo fosse capace di intendere e di volere al momento del fatto, il 29 luglio scorso, se sia in grado di partecipare al processo in maniera consapevole, e poi se sia da ritenere pericoloso dal punto di vista sociale. Qualora il 32enne fosse ritenuto incapace, per la legge non sarebbe punibile e non potrebbe essere condannato; potrebbe però essere ritenuto pericoloso, così non tornerebbe in libertà, ma dovrebbe rimanere in strutture apposite, per curarsi. Potrebbe uscire da lì solo se e quando dichiarato non più pericoloso. La valutazione sulla capacità di intendere di volere, dunque, è dirimente per capire come procedere. Ci vorranno un paio di settimane, ora, per l’affidamento dell’incarico da parte del giudice per le indagini preliminari, e poi il tempo necessario al perito per valutare le condizioni di Ferlazzo.
Nel frattempo, sembra allontanarsi la data del funerale per il Alika, 39enne che da anni viveva in provincia. In un primo momento si era parlato del 10 settembre, ma ancora non sono arrivati i familiari dalla Nigeria: all’addio hanno chiesto di partecipare il fratello maggiore del defunto e quattro nipoti, poi il fratello e il cognato della vedova Charity. La Farnesina ha dato il via libera, ma la procedura è complessa. Se ne sta occupando l’avvocato Francesco Mantella, che assiste la moglie della vittima. La cerimonia potrebbe tenersi al chiostro di San Domenico, a San Severino. Si parla di 300 persone presenti. La segreteria di Enrico Letta ha chiesto di sapere la data del funerale, ma "la moglie di Alika apre la cerimonia a tutti coloro che vorranno partecipare". Le spese saranno a carico del Comune di Civitanova, che ha già versato 15mila euro sul conto aperto dal Comune di San Severino per Charity e il figlio.
Paola Pagnanelli