"Giocano a trovare un capro espiatorio e la Belletti fa di tutto per non togliersi questa casacca. Vero che è l’assessore all’urbanistica, ma è chiara la longa manus di Ciarapica e Troiani, e chi ha fatto i danni maggiori sul territorio oggi gioca a scaricare le responsabilità su altri, perché il sindaco non solo conosce benissimo la situazione delle varianti ma è stato il promotore di alcune". Francesco Micucci, capogruppo del Pd, è sul fronte di chi ha esultato dopo il disastro del centrodestra, martedì scorso, in consiglio comunale.
Il suo partito, con tutto il centrosinistra, ha organizzato banchetti per arrivare alla raccolta delle 4.000 firme di cittadini, servite a fare pressione sull’amministrazione comunale per bocciare le varianti Cristallo e Agriforest. E non ci sta alla narrazione di Ciarapica, che ha indicato in Belletti il seme del Titanic della maggioranza.
"Si stanno nascondendo tutti dietro un dito – afferma – anche la Lega che chiede le dimissioni dell’assessore, ma che grazie all’atteggiamento di Vince Civitanova ha potuto smarcarsi dal voto, sebbene fosse tra i sostenitori delle varianti". Ne ha anche per Fratelli d’Italia, stavolta compatti sul no mentre nella votazione precedente, a dicembre, sulle stesse varianti il partito si era diviso: "vogliono passare da eroi, ma penso che senza il fattore delle migliaia di firme raccolte alcuni consiglieri non avrebbero cambiato parere. Si sono convinti perché anche elettori di centrodestra hanno firmato e fatto capire che non erano d’accordo".
Quanto all’esito del voto, con il centrodestra frantumato e le varianti bocciate "certo – ammette – non ci aspettavamo una vittoria di queste dimensioni. Quando siamo partiti, dopo la prima approvazione dei due progetti, avevamo la speranza di far capire alla città quanto folli fossero le varianti, senza nessuna caratteristica positiva e soprattutto senza alcuna valenza pubblica. Con il passare dei mesi le gente mostrava sempre più consapevolezza, anche grazie al grande impegno del comitato di cittadini, allora abbiamo unito le forze e creato un movimento che ha dato voce alla città. E voglio anche dire che, finalmente, si è visto un centrosinistra unito, che ha lottato per difendere Civitanova dall’aggressione del cemento".
"Questo – conclude – ha fatto sì che diventasse la battaglia di tutti e non di una parte politica aspetto che rende la vittoria ancora più fragorosa e Ciarapica farà bene a tenerne conto".