"Dov’era l’Erap quando si trattava di reperire i fondi? Partire senza copertura finanziaria certa può portare a lasciare un’opera incompiuta. Questo è il livello di pianificazione che i cittadini devono aspettarsi? Tolentino non merita questa superficialità nella gestione della ricostruzione". L’ex assessore Flavia Giombetti torna sulle case popolari di via Proietti, il cui progetto necessita di un’integrazione di circa 5 milioni di euro, che sono stati chiesti alla struttura commissariale. Giombetti interviene dopo le parole del nuovo assessore Franco Ferri, già segretario dell’Erap Marche.
La proposta di Giombetti, quando era in amministrazione, era stata non ricostruire le case di via Proietti, lasciando lo spazio per una grande area verde vicino all’asilo, e destinare ai residenti i 48 alloggi in costruzione di piazzale Battaglia. "Una proposta sensata, per limitare il costruito –ha commentato l’altro giorno Ferri -, considerando che a Tolentino sono stati realizzati ex novo 188 appartamenti nel post-sisma. Ma c’è un divieto formale che regola l’attività dell’Erap e non consentirebbe di fare lo scambio".
Replica Giombetti: "Ferri ha dichiarato che l’operazione non si può fare per via delle regole Erap, ma si tratterebbe di una cessione non di una compravendita, dettaglio che lui, in qualità di ex segretario Erap e rup (responsabile unico del procedimento) degli appartamenti di piazzale Battaglia, dovrebbe conoscere bene. Chi ha deciso di ribaltare tutto e a chi conviene questa decisione? Quando si ipotizzava di non ricostruire le case, si pensava di destinarne l’area ad altro utilizzo, come verde pubblico e parcheggio, vista la vicinanza con il costruendo asilo Green. Su delega del sindaco, andai io di persona a Roma per interloquire con la Protezione civile. Quello che si sta facendo ora, senza un progetto chiaro, sembra solo una giustificazione di scelte calate dall’alto, con l’obiettivo di continuare interventi costosi senza una vera razionalità".
L’assessore Ferri aveva poi parlato dell’idea di co-housing, tra giovani coppie e anziani, un’operazione sociale su tutto il patrimonio immobiliare comunale, con 188 alloggi. "Non è una sua proposta: è semplicemente una misura stabilita dalla Regione per la gestione degli appartamenti post-sisma", conclude Giombetti.