ASTERIO TUBALDI
Cronaca

Casa di riposo senza cuochi. Cucina chiusa per 40 giorni

Uno dei due addetti dell’Ircr è in malattia, l’altro deve smaltire le ferie. Il presidente Camilletti: "Avanti con una ditta esterna, non c’erano alternative".

Casa di riposo senza cuochi. Cucina chiusa per 40 giorni

Casa di riposo senza cuochi. Cucina chiusa per 40 giorni

La casa di riposo di Recanati, gestita dalla Fondazione Ircer, a giorni chiuderà la cucina, almeno per circa 40 giorni, perché non ha più cuochi. Può sembrare facile, in questi tempi di disoccupazione, reperire un simile professionista, e invece diventa un grosso problema tanto che si è reso necessario, per poco più di un mese, esternalizzare il servizio. "Abbiamo cercato in tutti i modi di evitare tale soluzione – spiega Giacomo Camilletti, presidente dell’ente –, ma purtroppo a oggi la nostra pianta organica prevede due cuochi di cui uno è in malattia e l’altro deve obbligatoriamente smaltire le ferie accumulate. Per questo il nostro direttore ha svolto un’attenta indagine di mercato e abbiamo così individuato la ditta, che ci assicurava più affidabilità e qualità, al di là del costo, a cui affidare per poco più di 30 giorni l’impegno a cucinare quotidianamente per i nostri ospiti. È una soluzione tampone – ci tiene a precisare Camilletti – perché tutto il cda è fermamente convinto a mantenere il servizio interno, anche perché la struttura è dotata di una cucina molto ben organizzata e si tratta di un compito molto delicato. Il problema resta il personale: in pochi mesi abbiamo trovato due cuochi; entrambi, però, nel giro di qualche settimana ci hanno abbandonato perché avevano trovato lavoro, magari lungo la spiaggia, molto meglio remunerato". Nella dotazione organica dell’ente figurano anche degli aiuti-cuochi ma questi non possono lavorare da soli senza la presenza di personale professionalmente qualificato. Una situazione, questa del personale, che in queste settimane è anche al vaglio del sindacato Cisl: dal febbraio scorso il delegato scelto è Alessandro Moretti che ha cercato già di prendere contatti con l’ente per conoscere tutta la dotazione organica e funzionigramma dell’ente, i responsabili interni per la sicurezza e gli accordi contrattuali stipulati con il personale dipendente. Una serie di richieste che ad oggi, però, non ha avuto ancora riscontro, anche se nei giorni scorsi il sindacalista ha avuto modo di incontrarsi con la dirigenza dell’Ircer e chiarire così alcune situazioni. In modo particolare si vuol sapere se il lavoro svolto è rispettoso di quanto previsto dal contratto, se vengono svolte più ore di lavoro di quelle previste attraverso la pratica dell’estensione di orario, se questo ricorso è una costante o è straordinario. Tutti aspetti che si spera presto saranno chiariti fra organizzazioni sindacali e direzione della Fondazione. Nella struttura, infine, rimane sempre più difficile accedere liberamente, come rimane difficile comunicare per telefono a qualsiasi ora della giornata, ma solo in un tempo orario alquanto ristretto.