REDAZIONE MACERATA

Caro energia, tegola sul Comune. Le somme stanziate non bastano

A inizio anno l’amministrazione aveva inserito un milione e 200mila euro in bilancio, ma non sono sufficienti

A settembre è stata fatta un’integrazione di 100mila euro. Ma pure questa non è bastata e a dicembre un ulteriore intervento di 115mila euro

A settembre è stata fatta un’integrazione di 100mila euro. Ma pure questa non è bastata e a dicembre un ulteriore intervento di 115mila euro

Bollette sempre più care anche per il Comune, che fa i conti con il caro energia perché le somme stanziate all’inizio dell’anno per pagare luce, acqua, riscaldamento e refrigeramento dei locali pubblici non bastano. A gennaio, in bilancio vennero inseriti 1.280.000 euro, che nel corso del 2024 hanno dimostrato di non essere sufficienti a coprire le spese per le fatture relative ai consumi effettivamente registrati e così a settembre è stata fatta un’integrazione di 100.000 euro. Ma pure questa non è bastata e a dicembre ecco un ulteriore intervento per rimpolpare il capitolo con 115.000 euro. Si viaggia intorno al milione e mezzo di euro stanziati. A pesare sono i contatori del riscaldamento e dell’aria condizionata che fanno registrare una spesa maggiore di 62.000 euro e ci sono poi ulteriori picchi anche per l’energia elettrica (+ 28.000 euro) e per i consumi dell’acqua (+ 25.000 euro).

Le utenze sono quelle collegate al funzionamento degli uffici comunali di Palazzo Sforza, della Delegazione di Civitanova Alta, della caserma della polizia locale, dell’Ufficio tecnico di via Marinetti, di tutte le scuole comunali, dei due cimiteri, della biblioteca, della pinacoteca, dei locali della Protezione civile. Anche il telefono peserà di più nelle tasche del Comune perché gli importi del contratto firmato alla fine del 2022, relativo agli impianti di telefonia fissa nelle scuole comunali e che prevedeva la spesa di 30.000 euro per il triennio 2023-2025 non riescono a coprire i costi che invece derivano dal servizio e che verranno integrati per 22.500 euro. Gli aumenti non riguardano solo le scuole, anche se rappresentano la parte maggiore con circa 10.000 euro, ma pure la biblioteca comunale, la mediateca, il servizio viabilità, la protezione civile, la residenza mista studenti-anziani, i servizi sociali e i servizi cimiteriali.

l. c.