MARTINA DI MARCO
Cronaca

"Cardiologia è tra le eccellenze italiane"

L'ospedale di Macerata riconosciuto tra le eccellenze sanitarie delle Marche per l'efficacia e l'innovazione, con l'introduzione del dispositivo "Impella" per interventi cardiologici salvavita.

"Cardiologia è tra le eccellenze italiane"

Un momento della conferenza sui dati del Piano Nazionale Esiti 2024, all’ospedale di Macerata

L’ospedale di Macerata tra le eccellenze della regione Marche per le strutture sanitarie, secondo i dati riportati dal Programma Nazionale Esiti 2024. A comunicare l’importante dato, l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini. "Martedì è stato presentato a Roma il Piano Nazionale Esiti, uno strumento di misurazione dell’efficacia del sistema sanitario nazionale di Agenas, che considera circa 1.363 ospedali tra pubblici e privati – ha spiegato Saltamartini –. Oltre all’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche, che è risultata miglior ospedale pubblico d’Italia per il terzo anno consecutivo, sono stati individuati come eccellenze anche altri tre presidi di primo livello: gli ospedali di Pesaro, Macerata e Jesi".

Ha continuato Saltamartini: "In particolare, gli ospedali di Pesaro e Macerata hanno garantito tempestività di accesso all’angioplastica coronarica entro 90 minuti nei pazienti affetti da infarto miocardico acuto, mentre l’ospedale di Jesi è stato annoverato tra le 14 strutture che hanno mantenuto altissimi standard negli ultimi quattro anni per pazienti over 65 operati per fratture del femore entro le 48 ore dal primo accesso. Si tratta di un grande motivo di vanto per chi opera quotidianamente in queste strutture". L’ospedale di Macerata è "una delle eccellenze di cui siamo orgogliosi", riprendendo le parole di Daniela Corsi, direttrice sanitaria Ast Macerata. La struttura vanta anche l’utilizzo di un dispositivo innovativo e salvavita, introdotto per la prima volta nell’Unità Operativa di Cardiologia Interventistica diretta dal primario Francesco Pelloni. "Il nuovo sistema, chiamato “Impella“, permette un’assistenza meccanica alla circolazione sanguigna a breve termine – ha affermato Pelloni –: questo permette di alleggerire il cuore e, a noi, di operare con più sicurezza. Si tratta di un intervento che non si fa tutti i giorni e ha comunque dei rischi, ma questa innovazione consentirà ai malati con gravi patologie cardiache di sostenere gli interventi coronarici ad alto rischio. Prezioso in questo è anche l’aiuto degli infermieri".

Mario Luzi, direttore della Cardiologia, ha sottolineato: "Oltre che per il trattamento dell’infarto acuto, vorremmo usare il sistema per fronteggiare altro, come le miocarditi gravi e fulminanti. I dati del Piano Nazionale Esiti rivelano un buon lavoro di squadra, ricordando che la tempestività è essenziale per salvare la vita del paziente". "Un esempio di sinergia che permette a tutti di mettere in campo le proprie capacità", ha concluso la dottoressa Cinzia Mincarelli della Radiologia Interventistica.