REDAZIONE MACERATA

"Caporalato nel camping": ex direttore a processo

Nei guai perché avrebbe sottopagato i lavoratori del Natural Village, sfruttandoli e costringendoli a turni massacranti senza giorni di riposo

"Caporalato nel camping": ex direttore a processo

di Paola Pagnanelli

Lavoratori sottopagati e sfruttati, costretti a turni massacranti e senza giorni di riposo al Natural Village di Porto Potenza: con questa accusa, imputato di intermediazione illecita, è sotto processo Giuseppe Pantè, 45enne messinese ora residente in Trentino, all’epoca direttore del camping. I fatti sarebbero avvenuti nel 2019. Secondo l’accusa, Pantè avrebbe approfittato di 24 persone che avevano necessità di lavorare e, per quanto riguarda gli stranieri, anche di avere il titolo per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno con il quale rimanere in Italia. Forte di questa loro condizione di difficoltà, il siciliano avrebbe dato loro stipendi molto più bassi di quelli previsti dal contratto, "palesemente insufficienti" – secondo la procura – e in ogni caso irrisori rispetto a quanto sarebbe previsto per quel tipo di mansioni e per il numero di ore di servizio: alcuni lavoratori avrebbero avuto addirittura stipendi e contributi inferiori dell’80 per cento rispetto al dovuto. Tra l’altro il 45enne li avrebbe costretti a saltare i turni di riposo, pur segnandoli nei cedolini, e a rimanere in servizio per molte più ore rispetto a quelle consentite dalla legge. Dopo alcune segnalazioni erano partite le indagini, condotte dai carabinieri, al termine di quegli accertamenti Pantè si è trovato accusato di caporalato, cioè del reato di sfruttamento dei lavoratori. Ieri mattina per lui si è tenuta l’udienza preliminare, in tribunale a Macerata.

Il pubblico ministero Enrico Barbieri ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato, e la richiesta è stata accolta dal giudice Claudio Bonifazi, che ha fissato a settembre la prima udienza. L’imputato, difeso dagli avvocati Michael Walzl e Marin Ohrwalder di Bolzano, oggi sostituiti dal collega Paolo Carnevali, potrà far valere in giudizio le sue ragioni e chiarire la sua posizione, per tentare di respingere l’accusa.

Tre ex dipendenti invece si sono costituiti parti civili in giudizio, assistiti dall’avvocato Marco Romagnoli, per rivendicare quanto dovuto per il loro lavoro e per ottenere un risarcimento del danno subito in quel campeggio.