MARTINA DI MARCO
Cronaca

Capodanno cinese. Tamburi, leoni danzanti e il rosso del Drago: anno di stravolgimenti

La pioggia non ha infastidito il corteo e le esibizioni in abiti tradizionali. Nel ’Villaggio’ in piazza Mazzini botteghe gastronomiche,. spazi per il trucco e la scuola di calligrafia e l’angolo delle arti marziali. .

Capodanno cinese. Tamburi, leoni danzanti e il rosso del Drago: anno di stravolgimenti

Capodanno cinese. Tamburi, leoni danzanti e il rosso del Drago: anno di stravolgimenti

Tamburi e draghi danzanti hanno invaso ieri il centro storico di Macerata, tingendolo del rosso simbolo del drago, segno entrante del Capodanno cinese. Nonostante la pioggia, infatti, draghi e leoni danzanti hanno sfilato per le vie ricreando una perfetta atmosfera d’Oriente. Partito dai Cancelli vicino a piazza Garibaldi e scandito dalle percussioni, il corteo di figuranti ha sostato prima all’Emiciclo Torri, poi in piazza Vittorio Veneto e infine in piazza della Libertà. Protagonisti di questi primi brevi spettacoli gli atleti dell’Accademia di arti marziali Giuseppe Giosuè, seguita dal responsabile e direttore artistico dell’evento Daniele Montenovo, che hanno inaugurato il primo giorno del nuovo anno regalando ai tanti curiosi un assaggio di figure marziali, danze col ventaglio e danza del drago. Al termine del percorso, ecco raggiunto il cuore dei festeggiamenti: un piccolo villaggio coperto cinese ricostruito sullo spazio di piazza Mazzini ha immerso i visitatori nella profonda cultura orientale dal cibo alla musica, alle attività. Grandi e piccoli hanno potuto varcare le porte della Città dei Draghi e interagire con i numerosi stand a disposizione. Prima tappa alle botteghe gastronomiche supportate dall’azienda Itaci e pronte per far assaporare i tipici ravioli, il pane cinese e gli involtini primavera, per poi passare al calore della casa del the con la preparazione della bevanda. Degustazione terminata, ecco un teatro colmo di abiti tradizionali pronti a essere indossati, accanto alla bottega del trucco a completare la preparazione. Ancora, la scuola di calligrafia per imparare la scrittura del proprio nome nei caratteri della lingua, la scuola di arti marziali e il club di gioco di Macerata No Go in cui divertirsi con gli scacchi cinesi. Al suono della musica tradizionale, non ha tardato ad accendersi anche il giardino esterno. Cornice di esibizioni dal tardo pomeriggio, l’area ha abbracciato canti e danze tradizionali, dimostrazioni di kung fu, arti marziali con ventaglio, sciabole e danze del drago. Gli oltre cento performers hanno dato vita alla cultura cinese nella sua totalità, grazie alla partecipazione di studenti e docenti dell’Istituto Confucio accompagnati dalla scuola circense VisionARIA di Ancona e dagli allievi dell’Accademia di Lingua Cinese delle Marche. Il rosso beneaugurante del Drago di legno ha così raggiunto ogni angolo e ogni visitatore, confermando la tradizione che ormai da anni permette di festeggiare la cultura cinese e il suo profondo legame con la città e università di Macerata. Accolto il nuovo segno, non resta che aspettare le novità ad esso legate, come ha spiegato il direttore dell’Istituto Confucio, Giorgio Trentin: "Quello del drago è un anno di stravolgimenti, che possono essere positivi o negativi. Nel 2024 il simbolo legato all’animale è il legno, un inizio che fa ben sperare considerando la natura morbida del materiale. Si tratta comunque del segno più potente dello zodiaco cinese quindi possiamo aspettarci che qualcosa accadrà. A ribadire poi il forte legame tra l’Università e il mondo cinese è la notizia che, proprio in questi giorni, il Time Magazine, uno dei più autorevoli e prestigiosi settimanali del mondo, in un articolo sul web cita gli studi di Marco Meccarelli, docente Unimc di storia dell’arte, per spiegare le origini millenarie del mitologico Drago cinese.