
Canile, la Meridiana ai saluti "I nostri lavoratori fragili devono essere riassorbiti"
di Chiara Gabrielli
"Una meravigliosa avventura vissuta per oltre 20 anni". Ieri, la cooperativa sociale Meridiana, che lavora con persone fragili e a rischio emarginazione sociale, ha chiuso "per l’ultima volta i cancelli del canile comunale". La direttrice generale, Barbara Vittori, nella lunga lettera di ringraziamento per salutare tutti i cittadini e ricordare un periodo lunghissimo "contrassegnato da migliaia di cani curati e dati in adozione", non può fare a meno di sottolineare che per il cambio della gestione del canile, che avverrà oggi, i suoi cinque dipendenti "hanno perso il lavoro e, nonostante il massimo impegno della cooperativa e una clausola sociale che impone al nuovo gestore il loro riassorbimento, a 24 ore dal termine della gestione della Meridiana (ieri, ndr), non hanno ricevuto neppure una parola su ciò che ne sarà del loro futuro. Nessuno li ha voluti incontrare, conoscere, ascoltare".
I sindacati Cgil, Cisl e Uil insorgono e presentano una diffida: non viene rispettata la clausola che impone di reimpiegare quei lavoratori fragili. Ad aggiudicarsi la gestione tramite bando è stata l’Enpa nazionale, che si è costituita ad hoc dato che qui non aveva una sua realtà locale. Dall’altra parte, "l’amministrazione di Macerata ha fatto di tutto per ostacolarci, di tutto", ha dichiarato Giuseppe Spernanzoni, consigliere delegato della Meridiana. Tanti i cittadini che in questi giorni "ci hanno contattato per manifestarci la loro preoccupazione per quello che per tanti è stato ed è un punto di riferimento, un crocevia di storie ed esperienze – spiega Vittori -. Ogni adozione, oltre a ridurre la spesa pubblica per il mantenimento di quel cane di circa 11.000 euro, considerata la vita media di un cane di 14 anni, ha prodotto un’espansione di relazioni tra cooperativa e famiglie affidatarie, un capitale di rapporti umani e professionali".
La Meridiana, infatti, non è stato un "semplice gestore di un servizio pubblico", ma "un grande contenitore inclusivo, contrassegnato da una mission sociale, che si è coniugata perfettamente con la funzione di tutela degli animali: la missione di inserire e stabilizzare persone nel mondo del lavoro, in particolare quelle più fragili e a rischio di emarginazione sociale – prosegue Vittori –. A questi dipendenti e soci va la nostra gratitudine. Con le loro coordinatrici in testa, Mariella Di Piero prima e Tiziana Giannoni poi, li abbiamo visti, raggiungere il posto di lavoro e assicurare le loro cure agli animali per 365 giorni l’anno per 20 anni, anche nelle condizioni più estreme: avanzando a piedi nella neve, nel fango della strada di accesso in frana, sotto il sole cocente delle estati più calde o sotto piogge torrenziali, tra le scosse dei terremoti e nel mezzo di una pandemia sanitaria che aveva fermato tanti lavoratori, ma mai loro".
Questi dipendenti sono stati "disponibili, professionali e sempre protesi all’affido dei cani, senza mai risparmiarsi, pur consapevoli che ogni cane adottato si sarebbe trasformato in una perdita economica per la cooperativa e conseguente riduzione del loro orario di lavoro". Dalla Meridiana, ricordano anche la complicata vicenda di Ascoli, dove "si era battuta per aggiudicarsi un servizio di accoglienza dei cani per 800mila euro. Bando vinto e contratto sottoscritto dalla cooperativa con il Comune di Ascoli, lo scorso anno, ma ostacolato dall’attuale amministrazione comunale di Macerata a pochi giorni dal trasferimento dei cani, costringendo la cooperativa a rinunciare ad un grande progetto, che prevedeva, oltre al lavoro garantito per il personale, anche una riqualificazione energetica del canile, del valore 200mila euro, a costo zero per il Comune di Macerata".
Non solo i dipendenti in questo lungo viaggio, "ma tanti altri operatori: soci volontari della cooperativa, borse lavoro e tirocini di inclusione sociale in convenzione con servizi e ambiti sociali, lavoratori socialmente utili e messa alla prova in convenzione con il tribunale, volontari in affido ai servizi sociali e tanti volontari di associazioni animaliste e altre realtà del territorio, primi fra tutti i volontari della storica associazione di volontariato Argo".
"Un peccato, per la struttura e la sua funzione pubblica – precisa Vittori –, perdere l’esperienza di dipendenti che sono cresciuti in una realtà aziendale che ha portato il canile di Macerata ad essere l’unico delle Marche (e non ci è dato sapere se ne esistano altri in Italia) che ha ottenuto, con il superamento di precise visite ispettive periodiche dell’ente Rina Service, le certificazioni di Qualità’ ISO 9001, per il rispetto dell’ambiente e per la sicurezza nei luoghi di lavoro". Per la salute degli animali, poi, "è stato sottoscritto anche un protocollo di intesa con la scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, per attività di collaborazione nel settore del randagismo". Un ringraziamento speciale "va ai nostri veterinari responsabili sanitari negli anni, l’amico dottor Corrado Giustozzi, che ci ha lasciato prematuramente, la dottoressa Valentina Sperandini e il dottor Pierpaolo Pandolfi, così come alla dirigenza e al personale del Servizio Veterinario Ast Macerata con cui abbiamo sempre collaborato.Infine, ringraziamo tutte le amministrazioni comunali della città di Macerata che hanno sostenuto il progetto di Meridiana, nella gestione del canile per 20 anni, arricchito di tante iniziative e campagne di informazione pubblicizzate insieme, con i risultati che oggi tutti possono constatare".