Camerino ricorda le vittime del ’44

Le iniziative a ottanta anni dagli eccidi dei nazifascisti. Presentato il libro di Mario Mosciatti

Camerino ricorda le vittime del ’44

Camerino ricorda le vittime del ’44

CAMERINO

Presentato il libro "Io non uccido" di Mario Mosciatti con prefazione di Walter Veltroni. L’appunamento rientra nelle giornate molto sentite per le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario degli eccidi nazifascisti di Camerino del giugno 1944, in programma fino a lunedì, organizzate dalla sezione locale dell’Anpi, dal Comune e dall’Università di Camerino. L’altro giorno il partecipato convegno "Resistenza/Resistenze" con i saluti istituzionali dell’assessore Stefano Falcioni, della delegata del Rettore prof Isolina Marota e del presidente del Consiglio studentesco Unicam Nicolò Palombi, oltre che del presidente provinciale Anpi Francesco Rocchetti e di quello locale Mario Mosciatti. Proprio di Mosciatti è il libro presentato: "Io non uccido". Il volume cerca di dare una visione pacifista e di rifiuto assoluto della guerra e del conflitto tra uomini, trattando gli eccidi accaduti nella notte del 22 giugno nel territorio camerte. Le prefazioni di Walter Veltroni e del dottorando camerte nell’Università del Salento, Michele Pieroni, arricchiscono il libro già pieno di spunti soprattutto provenienti dalla storia delle persone semplici e comuni "che stanno sotto". Un capitolo è anche dell’ex senatore e sindaco di Macerata e Visso Carlo Ballesi.

Nella notte del 22 giugno furono ben 13 le vittime trovate e fucilate dai nazisti nelle frazioni di Morro, Casale e Palentuccio di Camerino, principalmente giovani renitenti alla leva, civili, ex soldati e anziani. Appena due giorni, dopo gli aspri combattimenti tra nazifascisti e partigiani nelle frazioni di Capolapiaggia, Letegge, Pozzuolo e Pielapiaggia portarono 59 vittime, di cui 8 ragazzi sotto i 16 anni, civili e partigiani e il carabiniere brigadiere Ernesto Bergamin, impegnato a mettere al riparo donne e bambini. Un giudizio su questo volume lo dà Michele Pieroni, che studia la storia politica italiana e francese dell’ultimo secolo: "Il libro segue i nuovi stimoli forniti dalla storiografia recente, ricalcando la metodologia della cosiddetta “People’s history“, una corrente che si propone di prendere in considerazione le donne e gli uomini che, pur non giocando ruoli formali, hanno contribuito comunque al corso degli eventi".

Presente in sala anche Maurizio Morselli, figlio del partigiano Vladimiro che vive oggi a New York e visse a Camerino. Il libro può essere richiesto scrivendo ai canali dell’Anpi Camerino. Marota ha incentrato il suo intervento sull’importanza del termine libertà, fondamentale per questo periodo storico. Il rispetto della libertà, in Unicam, è uno dei valori fondanti: proprio all’interno delle aule dell’Ateneo, infatti, si formano future cittadine e futuri cittadini consapevoli e rispettosi del bene comune. 

Marco Belardinelli