CHIARA MARINELLI
Cronaca

"Calunnia per la morte di un operaio"

Schianto fatale, nei guai un imprenditore di San Severino: aveva denunciato il furto di un furgone

"Calunnia per la morte di un operaio"

L’avvocato Paolo Giustozzi

Incidente mortale a bordo del furgone di una azienda, ieri in tribunale l’udienza preliminare che vede imputate, a vario titolo, quattro persone. L’incidente era avvenuto il 28 gennaio del 2022, a Cingoli. A perdere la vita era stato un trentenne albanese irregolare in Italia, Dorjan Andoni, che si trovava alla guida del mezzo finito fuori strada. Insieme con lui a bordo c’erano altri tre operai, mentre un quarto si sarebbe allontanato. Il mezzo era della ditta Fiorini Movimento Terra, che lo aveva dato in uso a dei collaboratori di un’altra ditta, la Global srl.

Secondo l’accusa, uno dei due soci della Fiorini Movimento Terra, Simone Fiorini, 35enne di San Severino, dopo aver dato in uso il furgone e dopo aver appreso del tragico incidente, avrebbe presentato una denuncia di furto del mezzo stesso, incolpando della sottrazione gli occupanti del furgone, pur sapendoli innocenti. Un tentativo, per la procura, di sviare le indagini sull’incidente. Per questo, Fiorini è accusato di calunnia. È inoltre accusato di aver violato la legge sul subappalto, affidando i lavori a un’altra ditta, la Global, nonostante la Fiorini fosse già in subappalto. E ieri mattina, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Vincenzo Carusi, il giudice dell’udienza preliminare Giovanni Manzoni lo ha rinviato a giudizio: il processo per lui si aprirà il 16 gennaio. Il 35enne è difeso dall’avvocato Paolo Giustozzi.

Sotto accusa sono finiti anche l’altro socio della Fiorini, Carla Zamponi, 53 anni di San Severino, l’amministratore unico della Global, Claudio Sempio, di Milano, e un albanese, Afrim Shehi, 42 anni, amministratore di fatto della Global, difeso dall’avvocato Emanuele Senesi. Tutti e tre erano accusati di aver sfruttato l’immigrazione clandestina, impiegando l’albanese deceduto nei cantieri a Morrovalle, dandogli anche vitto e alloggio. Per questa accusa Zamponi è stata prosciolta, e Sempio, con l’avvocato Fabio Tassetti, assolto. Infine Shehi è stato condannato a un anno di reclusione per l’uso di manodopera irregolare, e assolto invece dall’accusa di aver approfittato della condizione di irregolarità dell’albanese.

In tribunale Fiorini potrà dare la sua versione dei fatti e respingere le accuse.