FRANCO VEROLI
Cronaca

Bus, autisti introvabili a Macerata. “Costretti a far guidare anche ragionieri e meccanici”

Belardinelli (Contram): all’occorrenza si mettono alla guida dipendenti con altre mansioni. “Ovviamente anche loro hanno la patente, ma sono stati assunti per svolgere altre attività”

Autisti di bus introvabili a Macerata. "Costretti a far guidare anche ragionieri e meccanici"

Autisti di bus introvabili a Macerata. "Costretti a far guidare anche ragionieri e meccanici"

Macerata, 25 settembre 2024 – “Utilizziamo tutte risorse disponibili. All’occorrenza anche i ragionieri, i meccanici e altre figure, ovviamente muniti di patente, si mettono alla guida. Naturalmente lo fanno a giro in base alle esigenze che si presentano, poiché devono pur svolgere la loro mansione specifica. Direi che siamo in modalità emergenza”.

Stefano Belardinelli, presidente di Contram Spa, non ci gira intorno: “In provincia mancano almeno 50 conducenti di autobus per il trasporto pubblico locale, risorsa ormai preziosa, difficilissima da trovare. Per dare la misura del problema, fino a qualche anno fa quando facevamo una selezione per formare una graduatoria a cui attingere progressivamente per le assunzioni, si presentavano tra i 100 e i 150 candidati. Di questi erano una settantina gli idonei, e nel giro di due/tre anni venivano chiamati tutti. Ora i candidati che si presentano sono una cinquantina, circa le metà dei quali idonei, e la graduatoria si esaurisce dopo due o tre mesi al massimo”.

Belardinelli spiega come trovare un autista di bus è persino più difficile che trovarne uno per un Tir. “Se faccio il camionista – mi dicono i giovani – guadagno di più e il sabato e la domenica sono libero. Altri preferiscono fare le lunghe tratte, pagate maggiormente, ma con un impegno lavorativo che va dal lunedì al giovedì”.

Ma, oltre al costo per conseguire la patente, pure in questo caso elevato, e all’impegno richiesto, per gli autisti di bus c’è un problema di retribuzione ben più marcato. “Diamo un contributo ai giovani per sostenere i costi per la patente e cerchiamo di incentivare gli anziani a restare, ma questo non basta. Sostanzialmente le retribuzioni oscillano attorno ai 1.500 euro, quanto è previsto dal contratto, ma è un valore non molto diverso da quello di dieci anni fa”, evidenza Belardinelli.

“Certo – prosegue – si possono fare contratti integrativi regionali e aziendali, ma servono risorse che non ci sono. Noi facciamo il massimo, i biglietti si pagano, i controlli sono serrati e la percentuale delle sanzioni comminate che riusciamo a incassare è alta. Ma serve di più. I problemi sono noti. Le Marche hanno la più bassa dotazione dal Fondo nazionale trasporti e le aziende negli ultimi anni hanno dovuto far fronte a costi crescenti. In molte regioni sono intervenute le Regioni, mettendo a disposizione fondi aggiuntivi, ma non nella nostra. Non per cattiva volontà, ma perché i soldi non ci sono”.

E questo ha già messo in difficoltà, generando crisi di liquidità, alcune aziende di trasporto marchigiane. Ovviamente la carenza di autisti crea anche altri problemi. “Siamo talvolta costretti a rifiutare delle offerte di lavoro perché non abbiamo i conducenti per poterle evadere. E anche questo – ovviamente – pesa”. Nonostante tutto questo i chilometri percorsi e i passeggeri trasportati stanno tornando ai livelli pre Covid. Ma reggere è dura.