Botte e umiliazioni al marito: condannata

Pena di tre anni e mezzo e 60mila euro di risarcimento. La donna lo aveva allontanato dai figli e gestiva tutti i suoi soldi

Botte e umiliazioni al marito: condannata

Botte e umiliazioni al marito: condannata

Umiliazioni e botte al marito, 55enne condannata a tre anni e mezzo per maltrattamenti e lesioni, e dovrà anche pagare all’ormai ex coniuge 60mila euro di provvisionale. Lei fuori dall’aula è scoppiata in lacrime e il difensore ha annunciato l’appello. "La violenza non ha genere – ha commentato invece l’avvocato Luciano Pacioni, che assisteva l’uomo –, siamo abituati a vederla sempre a senso unico".

La sentenza è stata emessa ieri dal giudice Domenico Potetti che ha accolto la richiesta del pm Francesca D’Arienzo. Nel corso della requisitoria, il pm ha ricordato le violenze subite dalla vittima, un imprenditore di Corridonia, dal 2014 fino ad agosto del 2017, quando era andato con la moglie nello studio dell’avvocato Samuele Farroni e in un attimo di distrazione della coniuge aveva afferrato il braccio del legale per chiedere aiuto. In quel momento per lui era finito un incubo durato tre anni. Nel 2014 infatti, dopo un intervento al cuore, l’imprenditore aveva visto la moglie diventare sempre più dura nei suoi confronti. Dal 2015 al 2017 era finito quattro volte in ospedale: per l’accusa era stato colpito in testa, al costato e al viso. A casa sarebbe stato costretto a stare seduto per ore in poltrona, a indossare pannoloni per non essere accompagnato in bagno, a dormire sotto l’effetto di farmaci, a mangiare una volta al giorno e a usare il cellulare solo se autorizzato dalla moglie e in sua presenza. La moglie lo avrebbe anche indotto a interrompere i rapporti con i figli (avuti da un precedente matrimonio), avrebbe attivato un sistema di geolocalizzazione per controllare i suoi spostamenti, si sarebbe fatta consegnare il bancomat, si sarebbe fatta versare 24mila euro sul conto e avrebbe chiesto prestiti ai familiari di lui, anche 30mila euro per una liposuzione.

Per questi episodi, la donna è stata condannata a tre anni e mezzo di reclusione. "Il quadro probatorio era pieno di contraddizioni e incongruenze – ha commentato fuori dall’aula il difensore della 55enne, l’avvocato Gerardo Pizzirusso –. Leggeremo le motivazioni e faremo appello". "C’è un sommerso importante di uomini maltrattati – ha detto invece l’avvocato Pacioni –. Nella società c’è una percezione diversa quando la vittima è un uomo che tra l’altro ha più difficoltà a denunciare".

Benedetta Lombo