Sull’urbanistica debacle del centro destra. Bocciate definitivamente le varianti Cristallo e Agriforest e maggioranza politicamente in pezzi. Tutti in ordine sparso al voto, tra cartelli di protesta e urla di "dimissioni" e "andate a casa" dei cittadini, che martedì hanno affollato fino a tarda notte la sala consiliare.
Ha fatto da detonatore Roberto Pantella, capogruppo di FdI, quando ha ufficializzato il no dei consiglieri del suo partito, compresi quelli che dieci mesi prima avevano approvato le varianti, segnale che i progetti non avevano i numeri per passare. Fausto Troiani, presidente del consiglio e capo di Vince Civitanova, a quel punto s’è accodato a sorpresa al treno del no, mollando il suo assessore all’urbanistica Roberta Belletti e il sindaco Fabrizio Ciarapica, rimasto zitto durante il dibattito, con un canovaccio politico ormai fuori dal suo controllo.
Spietati i numeri. Stanti quattro assenze tra i banchi del centro destra (Pierluigi Capozucca e Gianluca Crocetti di FdI, Pierpaolo Turchi di Vince Civitanova, Piero Croia di FI), su 16 voti di cui dispone la maggioranza solo 4 i sì per la variante Cristallo: del sindaco, di Nicola Renzi (FI), Paola Campetella (Civitanova Unica) e Paolo Nori, unico di FdI a violare le direttive di partito. Astenuta Paola Fontana (Civitanova Unica). Ben 14 i no: i 9 del centro sinistra (Francesco Micucci, Lidia Iezzi e Yuri Rosati del Pd, Mirella Paglialunga di Per Civitanova, Elisabetta Giorgini di Dipende da noi, Letizia Murri di Ascoltiamo Civitanova, Piero Gismondi di Nuova Città), i 2 voti di Silvia Squadroni e Lavinia Bianchi della civica Siamo Civitanova, più quelli della maggioranza, ovvero 3 di FdI (Pantella, Roberto Tiberi e Andrea Ruffini) e 2 di Vince Civitanova (Troiani e Paolo Mercuri). Non hanno votato i leghisti Giorgio Pollastrelli e Fabiola Polverini, polemicamente usciti dall’aula dopo il dietro front di Troiani.
Più eclatante il verdetto Agriforest: 2 soli sì (Ciarapica e Renzi), 17 i no e 3 astenuti (Nori, Campetelli e Fontana). È stato lo stop definitivo al supermercato sulla collina di Costamartina e al nuovo insediamento industriale a Piane Chienti al posto di terreni agricoli o destinati ad attrezzature pubbliche. Esultanza in aula dopo il verdetto, all’1.30 di notte. Una vittoria del comitato delle 4mila firme anti varianti e dei tanti cittadini presenti, tra questi Gabriele Troiani e Giorgio Medori, in prima fila nella battaglia contro i progetti. Esultanza pure sui banchi dell’opposizione che incassa un risultato insperato, come Fratelli d’Italia, con i vertici provinciale e cittadino che danno una prova di forza interna al partito e al centro destra, nel panorama di una maggioranza oggi in frantumi, che sulla politica urbanistica ha perso la bussola.
Lorena Cellini