GIANCARLO FALCIONI
Cronaca

Macerata, ancora bivacchi nel sottopasso e all’ex Park Sì

Le tende spuntano a tarda notte e spariscono di prima mattina: così viene aggirata l’ordinanza

La polizia controlla la tenda dentro il Park Sì (foto Calavita)

La polizia controlla la tenda dentro il Park Sì (foto Calavita)

Macerata, 12 gennaio 2018 - Montano le tende a tarda notte, per poi smantellarle di prima mattina, in modo da dare nell’occhio il meno possibile. Così i senzatetto aggirano l’ordinanza con la quale il sindaco ha dichiarato guerra ai bivacchi che da mesi vanno avanti nella zona del parco di Fontescodella. Il problema però rimane ed è prima di tutto di carattere umanitario, visto che un gruppo di giovani da mesi dorme all’aperto, in condizioni a dir poco precarie. Il gruppo di migranti africani, per la verità, si è ridotto dopo che il Comune ha trovato un accordo col Gus per dare un tetto a cinque ragazzi. Ne rimangono però altri (secondo alcune stime sarebbero sette) che continuano a dormire in giacigli di fortuna.

Se a fine anno polizia municipale e forze dell’ordine avevano smantellato l’accampamento sotto via Domenico Rossi (dove erano state sistemate diverse tende), ora i senzatetto hanno ripreso possesso del sottopasso che collega via Mugnoz al parco di Fontescodella. Tra settembre e ottobre il tunnel aveva ospitato un bivacco permanente, ma poi era stato liberato grazie anche al pressing del Comune. Ora le tende sono tornate: in genere ce ne sono una o due, ma vengono smantellate all’alba. Nella notte tra mercoledì e ieri, una tenda da mare è spuntata anche in un angolo dell’ex Park Sì. Nei pressi dell’uscita, in uno spazio dove è parcheggiato uno spazzaneve del Comune, un extracomunitario aveva allestito il suo bivacco: una tenda aperta, con coperte e cartoni, a ridosso di un muretto. Il ragazzo è stato scovato e identificato dalla polizia, in prima linea nei controlli notturni nella zona del parco Fontescodella.

Ma c’è anche chi, dopo il sequestro avvenuto a fine anno, non ha più neanche una tenda da mettere sopra la testa e, nonostante il freddo di gennaio, è costretto a dormire all’aperto, su una panchina vicino ai giochi del parco (zona diventata un punto di ritrovo per i giovani extracomunitari). Insomma, il problema dei bivacchi è tutt’altro che risolto. E a poco sembra essere servita l’ordinanza che prevede multe da 25 fino a 500 euro per chi viene sorpreso ad accamparsi nei parchi o nei sottopassi cittadini. D’altra parte – come aveva sottolineato lo stesso Romano Carancini dopo aver firmato il provvedimento – il problema è a monte, con leggi e sistemi d’accoglienza che fanno acqua da molte parti.