"Non c’è niente da festeggiare, visto che si tratta di una opportunità persa. Il Comune non è una società per azioni". È quanto pensa lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, con riferimento all’avanzo di bilancio – 2,5 milioni di euro – celebrato trionfalmente dal comune di Macerata con l’approvazione del bilancio consolidato 2023.
"In un contesto di crescenti difficoltà sociali e bisogni della comunità perché questi fondi non sono stati spesi per il bene comune? Ci sorprende e preoccupa che un’amministrazione si vanti di non aver speso risorse pubbliche, quando esistono settori in forte sofferenza", sottolinea Romina Maccari, responsabile dello Spi Macerata.
"Gli asili nido comunali, ad esempio, coprono appena il 30% del fabbisogno. E cosa dire delle tasse locali, come Imu e Tari, che potrebbero essere ridotte per dare un po’ di respiro alle famiglie? E, poi, ci sono i servizi socio assistenziali per gli anziani e le persone in difficoltà, la manutenzione dei parchi, l’edilizia scolastica e la mobilità: tutti ambiti che avrebbero potuto beneficiare di un investimento concreto".
Lo Spi Cgil sottolinea di aver sempre cercato il confronto con le amministrazioni comunali per presentare le istanze dei corpi sociali e definire insieme le linee di spesa e di intervento sui bilanci. "Nonostante ripetute richieste di incontro al comune di Macerata non abbiamo mai ricevuto risposta. Riteniamo grave che un soggetto come lo Spi Cgil venga escluso dal dialogo con le istituzioni".
Il comune non deve gestire il bilancio come fosse una società per azioni, ma investire le risorse disponibili per il bene collettivo, non per far quadrare i conti come fosse un’impresa privata.
"Negli ultimi anni stiamo riscontrando questa tendenza in diverse amministrazioni, come ad esempio Matelica e San Severino, che si incensano come "buone amministrazioni" per aver fatto avanzo di bilancio. A questo punto chiediamo all’amministrazione comunale di Macerata, e a tutte le altre di ricordarsi che gestire la cosa pubblica significa avere a cuore il benessere di ogni singolo cittadino, e non solo seguire la matematica dei bilanci. I soldi pubblici sono della comunità e ad essa devono tornare, non restare fermi in cassa", conclude la Maccari.