REDAZIONE MACERATA

"Bene la stretta sulle feste, ma non basta"

Dopo il protocollo che impone di denunciare le serate, i gestori dei locali sollecitano maggiori controlli anche contro l’abusivismo

Dopo il protocollo che impone di denunciare le serate, i gestori dei locali sollecitano maggiori controlli anche contro l’abusivismo

Dopo il protocollo che impone di denunciare le serate, i gestori dei locali sollecitano maggiori controlli anche contro l’abusivismo

Le feste nei locali pubblici dovranno essere comunicate alle forze dell’ordine con quattro giorni di anticipo. Una stretta decisa da un protocollo di intesa stipulato dal Comune e dalle associazioni di categoria, Confcommercio e Fipe, dopo la rissa avvenuta tra il 22 e il 23 novembre lungo il corso. I gestori dei locali di Civitanova non sembrano scontenti, anzi: l’obiettivo del protocollo è garantire l’intrattenimento nel rispetto delle regole, anche se a detta di molti servono anche altri controlli.

"Il protocollo serve per organizzare il lavoro delle forze dell’ordine e pianificare i controlli – commenta Daniele Angelini, titolare del Donoma –. E questo non vale soltanto per le discoteche. Tutti ormai fanno dj set, cena e dopo-cena. Lo fanno i bar, i ristoranti e pure gli stabilimenti balneari. Ed è bene che le forze dell’ordine abbiano una mappatura delle serata. Per me questa decisione è positiva, è giusto che le forze dell’ordine sappiano cosa facciamo. Secondo me c’è anche un po’ di abusivismo in questo campo. Anche gli chalet fanno serate ed è bene che ci sia un controllo sul rilascio delle licenze".

"Questo genere di comunicazione è sempre esistita – aggiunge Mauro Raschia, titolare del bar pasticceria La Romana, di recente sanzionato dalla questura –. Ben venga se questo fa capire quello che succede in giro. Ma non credo possa bastare. In estate tutti hanno fatto serate e nessuno ha mai preso provvedimenti. Tanti locali hanno passato estati intere di serate senza nemmeno un permesso. E mi dispiace che nessuno abbia fatto niente. I provvedimenti sono stati presi soloper un locale dove non è mai successo nulla". Il riferimento è ai cinque giorni di chiusura imposti alla Romana dopo la rissa: il locale aveva ospitato una festa alla quale avevano partecipato alcuni dei protagonisti dell’episodio di violenza, che ha portato alla denuncia di nove persone, di cui otto minorenni.

"Il concetto non è sopprimere le attività, anzi – ha detto Aldo Ascani, gestore con la famiglia delle discoteche civitanovesi Shada e La Serra, e referente provinciale di Silb-Fipe-Confcommercio –. Il nostro obiettivo è creare il massimo dell’intrattenimento e a mio avviso è stata presa la decisione più giusta. Non si toglie la possibilità di fare, ma si dà un mezzo per farlo nel rispetto delle regole".

Chiara Marinelli