Bastonate al padre. Ora andrà in comunità

Arrestato un 29enne di San Severino. In tribunale ha patteggiato due anni e tre mesi di reclusione.

Bastonate al padre. Ora andrà in comunità

I carabinieri sono intervenuti per fermare il giovane

Ubriaco, litiga con il padre 78enne, minaccia di ucciderlo, poi lo fa cadere per terra e lo colpisce con un bastone di legno e con calci alla schiena. Arrestato un settempedano di 29 anni, Cesare Bonifazi, disoccupato. Per questo episodio ha patteggiato due anni e tre mesi di reclusione e ora si trova in una comunità di recupero. Dovrà stare lontano dai suoi familiari.

La drammatica vicenda è avvenuta domenica sera, in una abitazione a Pitino di San Severino. Intorno alle 22.30 i carabinieri hanno raggiunto la villetta dove vivono il 29enne e i suoi genitori. Ubriaco, il figlio ha cominciato a litigare con il padre. Dopo un banale rimprovero, il 29enne ha aggredito l’anziano scaraventandolo a terra e facendogli battere la testa sul marciapiede di casa. Poi ha preso un pezzo di legno, che il padre teneva in mano per difendersi dalla furia del figlio, e lo ha colpito più volte. Nel frattempo sono arrivati il fratello del 29enne, che vive di sopra, e un vicino di casa. Dopo essersi per un attimo calmato, il 29enne si è scagliato di nuovo contro il padre. A quel punto sono arrivati i carabinieri, che lo hanno trovato seduto a terra, con il torace e il volto sporchi di sangue: continuava a minacciare di morte sia il padre che il fratello, "ammazzo tutti". Già poco prima dell’aggressione al padre il 29enne si era dimostrato particolarmente violento e nervoso, danneggiando la porta di ingresso dell’abitazione e strappando letteralmente il citofono dal muro. Pieno di graffi ed ecchimosi, pure lui ricoperto di sangue sulla testa e sul torace, l’anziano è stato subito soccorso. Per lui venti giorni di prognosi. Ha riportato un trauma cranico e una contusione del torace dovuta ai colpi ricevuti.

Il 29enne, non nuovo ad episodi del genere, è stato prima visitato dal personale sanitario del 118, portato all’ospedale di Macerata e poi arrestato dai carabinieri con le accuse di lesioni personali e minacce. Ieri in tribunale il processo per direttissima davanti al giudice Domenico Potetti. Il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto e ottenuto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai suoi familiari. Difes dall’avvocato Marco Vannini, ha patteggiato due anni e tre mesi. Bonifazi dovrà indossare il braccialetto elettronico e ora si trova in una comunità, dove inizierà un percorso di recupero.

Chiara Marinelli