Recanati (Macerata), 15 dicembre 2024 – Nel cuore delle tradizioni natalizie di Recanati c’è un volto inconfondibile: quello di Antonio Raschia, Babbo Natale per eccellenza da oltre due decenni. Con il suo mantello rosso e una barba folta – oggi assolutamente autentica – Antonio incarna fisicamente la magia del Natale, un simbolo di altruismo e gioia per generazioni di bambini e famiglie.
Raschia, come è cominciata questa avventura?
“Tutto è iniziato quasi per gioco. Mia figlia frequentava l’asilo e cercavano un genitore disposto a vestire i panni di Babbo Natale. Ho accettato, anche se all’epoca ero molto camuffato. Da quel momento, però, il ruolo per me è diventato una vera missione”.
Quindi è stato il comitato di Porta Marina di Recanati a identificarla come il Babbo Natale perfetto.
“Esattamente. Dopo la mia prima esperienza, il comitato di Porta Marina ha deciso di affidarmi questo compito in modo continuativo. È stata una scelta unanime, e io sono stato felice di accettare”.
Oggi non ha più bisogno di trucchi o parrucche. Come è cambiato il suo aspetto nel tempo?
“All’inizio serviva più di un’ora di trucco per sbiancare la barba e i capelli. Adesso, invece, la natura e gli anni hanno fatto il loro corso! Anche il costume è migliorato: ora indosso un abito realizzato da una sarta locale, molto più elegante rispetto ai primi anni”.
Babbo Natale è sinonimo di doni, ma il suo approccio sembra andare oltre. Cosa cerca di trasmettere ai bambini?
“Attraverso il personaggio di Babbo Natale, voglio insegnare valori come l’altruismo e la generosità. Quando i bambini mi consegnano le loro letterine, spesso piene di desideri, spiego loro che anche se ricevono meno regali, dovrebbero essere felici. I giochi non ricevuti andranno ai bambini meno fortunati. Credo sia importante far capire loro il valore della condivisione”.
C’è un episodio in particolare di questi anni che le è rimasto nel cuore?
“Una volta, una bambina mi ha consegnato il suo ciuccio, dicendo che sarebbe stato per i bambini meno fortunati. È stato un gesto semplice ma di un’incredibile profondità. Quell’episodio rappresenta perfettamente il significato autentico del Natale”.
Dopo 23 anni di “servizio”, ha visto crescere generazioni di bambini. Come vive questo aspetto?
“È bellissimo. Alcuni bambini che venivano da me vent’anni fa, oggi portano i loro figli. Mi raccontano che ricordano l’emozione di incontrare Babbo Natale e vogliono trasmetterla ai loro piccoli. Questo è un privilegio unico”.
E quando non indossa il costume? I bambini la riconoscono?
“Sì, anche senza il costume i bambini mi salutano come Babbo Natale. Per loro, io sono davvero lui, ed è qualcosa che mi riempie di gioia”.
Quali sono le novità per il Natale di quest’anno a Porta Marina?
“Oggi avremo gli asinelli della pet therapy e una carrozza trainata dal giovane cocchiere Giovanni. Ogni dettaglio è pensato per creare un’esperienza indimenticabile”.
Un messaggio per i nostri lettori?
“Il Natale è un momento speciale per essere tolleranti e volerci bene. Spero che questi valori possano accompagnarci sempre, tutto l’anno. Buon Natale a tutti!”.