PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Babaloo, nessuna bancarotta. Ascani prosciolto

Il presidente del consiglio di amministrazione della Esa srl era accusato di aver sottratto l’intera documentazione contabile della società

Babaloo, nessuna bancarotta. Ascani prosciolto

di Paola Pagnanelli

Nessuna bancarotta nella gestione del Babaloo, storica discoteca di Porto Potenza. Ci sono voluti quasi dieci anni, ma gli Ascani sono riusciti a dimostrare l’infondatezza delle accuse. In particolare, Enzo Ascani, presidente del consiglio di amministrazione della Esa srl, era stato accusato di bancarotta documentale per aver sottratto, e comunque non consegnato, l’intera documentazione contabile della società, e invece è stato prosciolto dalla corte di appello di Roma. La Esa, così chiamata dall’acronimo dei tre fratelli fondatori Ezio, Silvano e Aldo Ascani, circa dieci anni fa aveva trasferito la sede legale a Roma, e poi nel 2014 era stata dichiarata fallita. Nel suo ultimo periodo di vita, aveva gestito il Babaloo, un punto di riferimento nel settore della movida della costa adriatica. In primo grado, il tribunale di Roma aveva condannato Ezio Ascani a tre anni di reclusione, per il reato di bancarotta fraudolenta documentale, aggravato dall’aver causato un danno di rilevante entità, anche sulla base di un passivo fallimentare quantificato in oltre un milione e 400mila euro. Ma gli avvocati difensori Gabriele e Massimiliano Cofanelli hanno fatto appello contro questa sentenza, spiegando e dimostrando come Ascani avesse sempre operato con il fine unico di salvaguardare gli interessi societari e il Babaloo durante il suo periodo di amministrazione. Nel corso dell’istruttoria è stato chiarito che solo le azioni giudiziarie di rilascio dei locali, intentate dalla proprietà, avevano precluso la possibilità di accesso e di ricerca della documentazione contabile che si riteneva mancante, ma senza che in alcun modo Ascani avesse agito ai danni dei creditori o per suo interesse. Non potendo entrare al Babaloo, per via delle decisioni dei proprietari, non aveva potuto recuperare la contabilità. La corte di appello di Roma ha condiviso la tesi difensiva, escludendo la bancarotta fraudolenta e riqualificando il fatto come bancarotta semplice, reato dal quale Ascani è stato prosciolto perché ormai prescritto. A distanza di nove anni dal fallimento si è quindi concluso l’ultimo processo relativo al Babaloo. Soddisfazione hanno espresso gli avvocati Gabriele e Massimiliano Cofanelli per l’esito assolutamente favorevole del processo, "che di fatto esclude che Ezio Ascani e l’intero organo amministrativo avessero mai agito con intenti fraudolenti e logiche di profitto illecito".