Via libera dell’Anac ai nomi proposti dalla Regione per formare la commissione che dovrà valutare tecnicamente la bontà delle sedici offerte arrivate per la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata in località La Pieve. Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, l’avvocato Giuseppe Busia, ha infatti evidenziato che "per i nominativi forniti non sono stati rilevati elementi ostativi in relazione ai partecipanti alla gara", pronunciamento sulla scorta del quale la Regione ha formalizzato la nomina della commissione giudicatrice. Questa è composta dall’ingegnere Massimo Sbriscia, dirigente del settore "Tutela della qualità dell’aria, bonifiche ambientali, ciclo dei rifiuti" della Regione, presidente della commissione giudicatrice; Daniela Corsi, direttore sanitario dell’Ast di Macerata; ingegnere Luciano Moliterni, Rup dell’intervento e responsabile Po Settore "Edilizia sanitaria ospedaliera e scolastica" della Regione. La stessa procedura prevede, oltre alla redazione del progetto di fattibilità tecnico - economica (Pfte), come opzione per l’affidamento, anche la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, per un valore massimo stimato dell’appalto di poco meno di 16 milioni di euro. Tutta la progettazione sarà effettuata seguendo il metodo Building information modeling (Bim), con ampio uso di tecnologie all’avanguardia per la realizzazione e il monitoraggio anche dei futuri lavori di realizzazione dell’opera.
Come si ricorderà, il bando di gara per la progettazione del nuovo polo ospedaliero era stato pubblicato il 20 febbraio e sono state una trentina le risposte ai chiarimenti richiesti dagli offerenti e, alla data di scadenza (il 4 aprile) sono pervenute 16 offerte.
Nella valutazione della Regione la costituzione della commissione rappresenta un indubbio passo avanti nel percorso da compiere per realizzare il nuovo ospedale, il cui costo è stimato in 185milioni di euro, per una dotazione di 379 posti letto, ampliabili a 434, immediatamente attivabili in caso di eventi emergenziali. Sullo sfondo c’è sempre la polemica – che sicuramente scatterà anche questa volta – inerente ai finanziamenti: secondo i partiti di opposizione ci sono solo i 55 milioni "intercettati" a suo tempo dall’allora presidente Luca Ceriscioli, importanti, ma pochi rispetto a quelli necessari.
Dal canto suo l’assessore Filippo Saltamartini, invece, ha sempre affermato che non ci sono problemi. "Sono disponibili 55 milioni, ma gli altri sono già previsti negli atti di riorganizzazione della sanità e nel piano dell’edilizia sanitaria-. Un’altra parte arriverà da fondi in precedenza destinati al vecchio ospedale per il quale, comunque, è previsto un piano di riconversione e rimodulazione per l’utilizzo degli spazi, e un’altra ancora dai fondi per la ricostruzione. E, poi, se necessario, siamo anche in grado di accendere un mutuo a questo scopo".