Autobus, beffa per le famiglie: "Sul web abbonamenti più cari, in un anno non è cambiato nulla"

Il conto passa da 225 a 300 euro per chi paga la tariffa per i trasporti scolastici con l’app dell’Apm. La denuncia: "Così ti costringono a file assurde, disservizi sempre sulla pelle dei poveri cittadini".

Autobus, beffa per le famiglie: "Sul web abbonamenti più cari, in un anno non è cambiato nulla"

Una studentessa sale sul bus

Nuovo anno scolastico ma stessi problemi di quello passato, soprattutto per quanto riguarda la procedura di abbonamento dell’Apm per gli autobus. Un anno fa, una segnalazione arrivata da alcuni genitori aveva spiegato come l’Apm avesse messo a disposizione una procedura online per il rinnovo degli abbonamenti per il trasporto scolastico, in presenza di tessere già in possesso delle famiglie, al fine di evitare le lunghe attese agli sportelli fisici in viale Don Bosco. Eppure, una volta entrati nell’app e accostato il nome dello studente o della studentessa al profilo online, l’abbonamento del previsto costo di 225 euro saliva inspiegabilmente a 300. Ad oggi la situazione non è cambiata. A segnalarlo è una mamma maceratese, che denuncia: "Gli abbonamenti dei bus servizio scolastico urbano dovrebbero essere rinnovabili online, evitando così le file assurde in viale Don Bosco in orari lavorativi (con conseguenti permessi). Lo scorso anno avevamo già segnalato all’Apm la problematica dei rinnovi degli abbonamenti a 300 euro anziché a 225 come previsto per la tariffa scolastica, usufruendo del numero verde, poi attraverso pec e articolo che uscì sul giornale. A distanza di un anno esatto la problematica si ripete". Anche stavolta nuova segnalazione al numero verde dell’Apm, come sottolinea la mamma, ma nessun accenno a una soluzione. "Il rinnovo online passa ancora a 300 euro e anche stavolta abbiamo sentito l’Apm a riguardo – continua –: dicono che lo sanno già e hanno ricevuto altre segnalazioni, ma non sanno cosa fare. Ci hanno consigliato di mandare una mail e di andare a fare la fila in viale Don Bosco. Insomma, in 365 giorni nulla di variato e risolto. Sempre sulla pelle dei poveri cittadini".