"Sulla gestione dell’acqua e dei rifiuti assistiamo alla totale latitanza e fuga dalle responsabilità da parte delle forze politiche di destra che detengono una schiacciante maggioranza negli organismi che hanno il compito di governare questi settori, cioè gli Ambiti Territoriali e, per i rifiuti, anche Cosmari srl". E quanto denuncia Mario Morgoni, storico esponente del Partito Democratico, già sindaco di Potenza Picena, senatore e deputato, commentando gli aumenti delle tariffe idriche (+15,18% per i prossimi due anni), che si aggiungono all’incremento della tassa rifiuti già previsto per il biennio 2024 / 2025 (+20%). "Una vera e propria stangata ai danni delle famiglie della provincia di Macerata – afferma Morgoni –. È innegabile che vi siano stati aumenti nei costi di gestione, ma a questi si deve rispondere in termini di strategie, progetti e scelte innovative. Invece tutto è fermo. Di tutto ciò porta la responsabilità la classe dirigente di destra la cui arroganza e la cui concezione proprietaria del potere sono pari alla sua totale inettitudine, al suo opportunismo e alla sua pavidità".
Morgoni evidenzia che per il servizio idrico la spesa media annua di una famiglia della provincia di Macerata è di 511 euro, già oggi superiore a quella media italiana di 478, mentre le perdite della rete idrica superano il 38%, il dato più alto delle Marche. "Il percorso verso il gestore unico per superare l’attuale frammentazione degli operatori – sottolinea – si trova in una imbarazzante paralisi. Nessun progetto per contenere le perdite, nessuna scelta per un uso più razionale e solidale di una risorsa preziosa. La governance dell’Aato appare in stato confusionale, con un presidente messo in minoranza, proprio sugli aumenti, dalla maggioranza che lo ha eletto". Non va meglio sul fronte dei rifiuti. "Una discarica esaurita, quella di Cingoli, il percorso per individuare un nuovo sito che non viene definito per assenza di senso di responsabilità, onestà e coraggio. Intanto si portano i rifiuti fuori provincia e si lavora nell’ombra a pseudo soluzioni pasticciate per prolungare la vita del sito di Cingoli tradendo gli impegni presi con i cittadini", attacca l’esponente dem. Il biodigestore è approdato nel porto delle nebbie a causa di una gestione della vicenda superficiale e approssimativa. Sulla base del piano regionale dei rifiuti, aleggia nell’aria l’inceneritore, senza che nessuno dica una parola chiara sulla questione. Non ci sono progetti per ridurre i rifiuto, rilanciare e riqualificare la raccolta differenziata, né per il compostaggio domestico, di condominio e di quartiere, per contenere l’organico che rappresenta da solo un terzo di tutti i rifiuti. "Solo interventi spot puramente decorativi – conclude Morgoni –. Questa imbarazzante latitanza della destra richiama la necessità di una più forte coesione e di una più incisiva capacità di proposta e di iniziativa da parte dei sindaci e delle forze politiche progressiste per scongiurare il pericolo che su queste materie cruciali la nostra provincia scivoli ancor di più in una indecorosa mediocrità".
Franco Veroli