Macerata, 6 gennaio 2020 - «Da piccola le mie amiche giocavano a mamma e figlia, io alla scienziata. Adesso sto facendo quello che volevo e per cui ho studiato. Ma il sogno che sto cercando di realizzare è di essere un’astronauta". La maceratese Ludovica Valentini è una ragazza sorridente e appassionata di sport, ma a 24 anni è anche un ingegnere aerospaziale laureata con il massimo dei voti, dopo la maturità scientifica con 100, già assunta da una azienda di Stoccolma che realizza componenti di satelliti e in procinto di partire per l’America per un progetto di studio su Marte. Valentini, come è nata questa passione? "Diventare astronauta era il sogno che avevo da bambina. Mi ha sempre affascinato lo spazio". Che studi ha seguito? "Prima il liceo scientifico bilingue con inglese e spagnolo, perché volevo andare all’estero e avere più opportunità. Dopo il liceo ho visto che a Forlì, sede distaccata di Bologna, c’era la facoltà di ingegneria aerospaziale. Durante l’ultimo anno ho partecipato al progetto Formula Sae, riguarda auto da corsa che costruiscono gli universitari e che poi competono in vari paesi del mondo. Questo progetto mi ha fatto tornare un’altra passione che avevo da piccola: mi alzavo anche alle 5 per vedere il Gran Premio e Schumacher. Ero un po’ indecisa tra le auto da corsa e lo spazio". Poi ha preferito quest’ultimo. "Per la laurea magistrale ho visto che al Kth Royal institute of technology a Stoccolma c’era il corso di ingegneria aerospaziale, e a tenere le lezioni era quello che all’epoca era stato l’unico astronauta svedese: era un corso rinomato nel settore, quindi sono andata su. Al momento della tesi mi è arrivata una buona proposta dall’azienda Ohb Sweden; mi sono occupata, dall’analisi iniziale fino alla realizzazione finale, di un test bench per valutare le componenti dei sistemi propulsivi dei satelliti. Da febbraio a luglio 2019 ho preparato la tesi, e in seguito sono stata assunta come propulsion and testing engineer alla Ohb. Ho discusso la tesi a ottobre, quando avevo già iniziato a lavorare". Ora di cosa si occupa? "L’azienda realizza satelliti per le missioni di studio e per scopi commerciali, come le telecomunicazioni, dallo studio iniziale ai sistemi propulsivi fino ai software per il controllo in orbita. Sto continuando a seguire la parte test e i sistemi propulsivi, sto lavorando a un satellite per una missione dell’Esa, l’Ente spaziale europeo, che studierà la materia oscura, l’universo. Verrà lanciato nel 2022". È mai stata all’Esa? "Lì ho fatto una training week a febbraio 2018 sui cubesat, e poi ho partecipato a un altro progetto dell’università chiamato Mist, che riguarda la realizzazione di un cubsat a livello studentesco. Sto anche aspettando la prossima selezione di astronauti per l’Esa, visto che l’ultima è stata nel 2008. So che preferiscono candidati dai 28 anni in su, e potrei essere troppo piccola, però aver lavorato nel settore è un titolo preferenziale. Comunque ci proverò". E il progetto in America? "La Mdrs, Mars desert research station. È la simulazione di una missione su Marte organizzata dalla Mars society. Ogni gruppo di sei persone resta nel deserto dello Utah per due settimane, nella stazione realizzata dalla Mars society. Io sarò lì dal 25 aprile al 10 maggio, come crew engineer. È come realizzare un sogno, sulla terra invece che nello spazio, per ora. Avevo fatto domanda anche per la simulazione di una missione sulla Luna in Russia, ho superato i vari step poi si sono accorti che avevo solo 23 anni".
CronacaLa bimba di Macerata che voleva fare l’astronauta. "Volo negli Usa, il sogno si avvera"