Assemblea del Cosmari. La gestione dei rifiuti, business da 600 milioni

Ecco quanto vale il servizio. Oggi in discussione il bilancio preventivo. Si parlerà anche del possibile ingresso dei privati nella società.

Assemblea del Cosmari. La gestione dei rifiuti, business da 600 milioni

Assemblea del Cosmari. La gestione dei rifiuti, business da 600 milioni

Oggi si tiene l’assemblea dei soci di Cosmari srl. All’ordine del giorno c’è l’approvazione del bilancio preventivo, ma c’è da scommettere sul fatto che si faranno sentire anche gli echi della discussione sul possibile ingresso di privati nella società, al momento solo una tra le tante carte da poter giocare per le strategie future.

L’interesse, in ogni caso, è garantito dal fatto che stiamo parlando di una realtà a cui la gestione dei rifiuti, in termini di fatturazione di servizi ai Comuni, rende oltre 40 milioni all’anno. Se si tiene conto che il contratto di servizio dura 15 anni, possiamo dire che la società può vantare un giro d’affari e di incassi certi (da parte dei Comuni) di oltre 600 milioni. Si aggiunga un indotto di 400mila euro l’anno e una solida base di oltre 600 dipendenti. Insomma, non una cosa da poco.

Il consiglio di amministrazione uscente (Massimo Rogante, Giuseppe Giampaoli, Silvia Sbriccoli, Maria Elena Sacchi, Manuele Pierantoni) sottolineerà il buon lavoro fatto, ponendo le basi per definire le strategie del futuro. Previsto che entro l’anno si arrivi, finalmente, a una rosa di 5/10 siti tra i quali individuare quello per la nuova discarica che, però, non ci sarà prima del 2029. Intanto si dovranno spendere 8,5 milioni di euro per la terza vasca da realizzare a Cingoli, per ottenere una volumetria utilizzabile di 250mila metri cubi. Fino a quando questa non sarà pronta, inizio 2026, i rifiuti finiranno fuori provincia con un aggravio dei costi di 6 milioni di euro. Oltre che nel Pesarese, dove il trasferimento è già attivo, sono in corso trattative con Ascoli Servizi per una quota di smaltimento nella discarica di Relluce e sono in programma contatti anche con l’Ata di Ancona, per una quota da attribuire alla discarica di Corinaldo.

Previsti investimenti corposi (circa 10 milioni di euro) per completare il rinnovo del parco mezzi aziendale e la riqualificazione della rete di raccolta, l’ampliamento dei green point e l’installazione di distributori automatici di sacchetti, il completamento del risanamento ambientale delle discariche di Tolentino e di San Severino, la dismissione del vecchio inceneritore.

Si va, invece, verso un ridimensionamento del progetto per l’impianto di digestione anaerobica, essendo mancato il finanziamento dei fondi Pnrr. Per quanto riguarda la Tassa sui rifiuti (Tari), di competenza dell’Ata e dei Comuni, dopo gli aumenti già deliberati per il 2024 (+ 9,68 per cento) e 2025 (+ 9,87 per cento), negli anni successi gli incrementi saranno molto più contenuti (tra il 5 e il 3 per cento). Il rinnovo del consiglio di amministrazione, invece, slitta di 45 giorni, poiché non è ancora stato raggiunto un accordo. A quanto è trapelato, anche alla luce delle recenti elezioni amministrative (vedasi Recanati, in particolare), il centrodestra vorrebbe sì mantenere una gestione unitaria, ma ridimensionando il ruolo del centro sinistra.

Franco Veroli