"Assaliti da un pitbull, ucciso il nostro cane"

Mario Piccioni era al lago di Cingoli con la moglie quando l’animale, insieme a un meticcio, li hanno attaccati: "Uno strazio, farò denuncia"

"Assaliti da un pitbull, ucciso il nostro cane"

"Assaliti da un pitbull, ucciso il nostro cane"

di Giorgio Giannaccini

"Ci stavamo dirigendo verso l’auto con al guinzaglio il nostro Lapo, quando siamo stati assaliti da due cani di grossa stazza. Io sono caduto a terra, rimediando lesioni a un gomito per una prognosi di dieci giorni. Ma il peggio è accaduto al mio cagnolino, per noi un figlio, che è stato ucciso. Ora sto preparando un azione legale contro i proprietari di quelle due bestie". A raccontarlo ancora scosso (e in lacrime) è il 67enne Mario Piccioni, residente a Porto Recanati, insieme alla moglie Cinzia Maglione, 63 anni. I due fanno riferimento a un terribile episodio avvenuto nei giorni scorsi, quando erano andati a concedersi un weekend di riposo in un hotel sul lago di Castreccioni, a Cingoli.

"Siccome dovevamo ripartire l’indomani, abbiamo deciso verso le 19.30 di prendere l’auto per andare a salutare un po’ di amici, dato che conosco bene il luogo perché sono nato ad Apiro – dice Piccioni –. Quindi ci siamo diretti al parcheggio con Lapo al guinzaglio, cioè il nostro piccolo e amato cane di quasi 13 anni. Ma a un certo punto, da dietro, abbiamo sentito dei latrati e in men che non si dica sono apparsi due cani: un pitbull e un meticcio di grossa taglia. Uno ha preso per il collo Lapo e lo ha trascinato per qualche metro, facendo cadere anche me a terra, dove ho battuto il gomito destro. In quel momento – aggiunge ancora Piccioni – ho cercato di tirare via Lapo e urlare, visto che era legato al guinzaglio. Ma non c’è stato nulla da fare, perché l’altra bestia lo ha morso al collo. Così è intervenuto il titolare dell’hotel che ha chiamato le proprietarie di quei cani, cioè due turiste originarie di Bari. Entrambe hanno poi portato via le loro bestie, ma già Lapo non stava più dritto sulle sue zampe". Sul posto è intervenuta la pattuglia dei carabinieri della caserma di Cingoli per i rilievi, ma nel frattempo marito e moglie sono corsi da un veterinario. "Prima è stato visitato a Osimo, mentre il giorno dopo a Jesi e poi in un centro di Tolentino – prosegue Piccioni –. Ma le ferite erano così gravi che non c’era nulla da fare e abbiamo dovuto sopprimerlo per alleviare le sue sofferenze; è stato un grandissimo dolore. Successivamente mi sono sottoposto a un’ecografia, in uno studio a Porto Potenza, che ha evidenziato un’infiammazione al braccio per una prognosi di dieci giorni e sto facendo delle terapie. Dopo questo strazio, abbiamo deciso di adire le vie legali e a breve faremo una denuncia penale, oltre alla richiesta di risarcimento civile".