REDAZIONE MACERATA

Aspiranti super tecnici Oltre quaranta ai test

Fondazione Its, boom di iscritti per il corso di alta formazione. Il presidente Zannini:. "I nostri studenti trovano lavoro"

Boom di iscrizioni per diventare super tecnici del futuro. Neanche il Coronavirus è riuscito a stoppare le attività di Its tecnologia e made in Italy, il percorso di alta formazione post diploma nato dalla storica sede di Recanati, specializzata in "Design e marketing del processoprodotto" e poi, forte dello stanziamento regionale di 2,8 milioni di euro, nel tempo ampliato con le sedi di Ancona con "Industry 4.0", Pesaro con "Design e marketing per l’arredamento", Fano con "Robotica ed innovazione digitale" e Ascoli con "Smart technologies".

"Nonostante il lockdown che ha messo alla prova docenti e studenti – dichiara il presidente Stefano Zannini – il trend occupazionale è stato confermato anche con una pandemia in corso: 8,5 studenti su 10 trovano lavoro prima di aver conseguito il diploma di alta specializzazione. Questo è il nostro punto di forza: aziende e studenti che, insieme, condividono sinergicamente un percorso capace di condurre entrambi ad un obiettivo vincente". I test di selezione, a cui hanno partecipato oltre 40 aspiranti super tecnici, si sono svolti nel pieno rispetto delle norme anti Covid e le lezioni inizieranno la prossima settimana. "In questo particolare periodo, la Fondazione Its garantisce a tutti gli studenti la corretta prosecuzione del programma – assicura il Zannini – contando sia sulla teledidattica sia sul consolidato supporto da parte del corpo docente, così come già sperimentato in occasione del precedente lockdown, il quale non ha assolutamente inficiato lezioni o esami". Fra lezioni in aula ed esperienza lavorativa all’interno delle aziende, sono 1.800 in tutte le ore di formazione proposte da Its tecnologia e made in Italy, a costo zero. Ariston Thermo, Guzzini, Loccioni, Scavolini e Gitronica sono solo alcune delle realtà partner di ITS, che vanta solidi legami con Confindustria, Assindustria, Confartigianato, senza contare le tre università marchigiane.

Antonio Tubaldi