Otto medici sono sotto inchiesta, per la morte di una anziana: a uccidere la donna sarebbe stata l’infezione causata da una fistola diagnosticata e curata in ritardo. Il fatto risale al 2018. A Sant’Angelo in Pontano, una donna al volante di una Panda investì una 81enne del posto, Augusta Chiappini. L’anziana riportò le fratture del femore e del polso sinistri. Fu portata subito in ospedale a Macerata e ricoverata. Una settimana dopo, l’ortopedico chiese una consulenza chirurgica, senza però poi sincerarsi che fosse fatta e di quale esito avesse avuto. Il 28 marzo l’anziana fu portata alla clinica Marchetti, dove a un certo punto, il 14 aprile, i medici si accorsero che la paziente aveva una fistola. Nonostante ci fosse già una compromissione piuttosto seria, solo la sera del 17 dalla clinica la donna fu ritrasferita in ospedale, dove però arrivò già in shock settico: la lesione si era infettata ed era ormai irrecuperabile. La pensionata morì in ospedale il 21 aprile. A quel punto partì una denuncia, dopo la quale furono indagati per omicidio colposo sia la conducente dell’auto che aveva investito la donna, sia i medici che l’avevano poi seguita in ospedale e in clinica. Gli accertamenti rivelarono che in ospedale, il 14 marzo, con l’inserimento di una sonda rettale da parte di una infermiera (per la quale si è proceduto separatamente) era stata provocata una lesione, e da lì poi sarebbe partita la fistola. L’ipotesi dell’accusa era che se in ospedale ortopedico e chirurgo si fossero preoccupati di controllare le condizioni della paziente, e poi alla clinica Marchetti, una volta scoperta la fistola, si fosse disposto il trasferimento dove la lesione potesse essere curata per via chirurgica, l’anziana si sarebbe potuta salvare. Alla fine degli accertamenti il sostituto procuratore Rosanna Buccini ritenne di accusare la conducente dell’auto e l’infermiera, e chiese l’archiviazione per i medici. Contro la richiesta di archiviazione, i familiari dell’anziana avevano fatto opposizione, ma dopo un supplemento di indagini è arrivata una seconda richiesta di archiviazione. E anche in questo caso i familiari, assistiti dall’avvocato Mario Marcorelli, hanno fatto opposizione. Il caso avrebbe dovuto essere trattato ieri in tribunale, ma alcune notifiche non erano regolari e così l’udienza è stata rinviata al 13 novembre. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giorgio Di Tomassi (nella foto), Paolo Giustozzi, Fernando Salvetti, Manuel e Gianfranco Formica, Tommaso Martello, Renzo Tartuferi e Nicola Montani.
CronacaAnziana morta in ospedale. Otto medici sotto inchiesta