SEBASTIANO VEROLI
Cronaca

Annabianca Zammit morta dopo il cinema, la sua grande passione

Malore fatale per la storica docente del liceo ’Galilei’ e figura culturale di spicco della città. Oggi al cimitero la cerimonia di commiato

Annabianca Zammit

Annabianca Zammit

Macerata, 28 dicembre 2022 – Era andata al cinema (una delle sue grandi passioni), con un’amica. Non poteva certo immaginare che quello – purtroppo - sarebbe stato il suo ultimo film. Finita la proiezione, davanti al Multiplex, colta da malore si è accasciata a terra e, nonostante il tempestivo intervento del 118, non si è più ripresa. Se n’è andata così lunedì sera, a 75 anni, Annabianca Zammit, storica docente di Filosofia al liceo scientifico "Galilei" di Macerata e figura di spicco del mondo culturale maceratese.

Una scomparsa improvvisa che ha gettato familiari e amici nello sgomento, rompendo il clima di serenità che negli ultimi giorni hanno condiviso con lei. E’ con i figli Francesca e Giacomo e con i nipoti, in particolare, che la Zammit ha passato questo primo periodo delle festività. Un rapporto forte, i cui segni più evidenti ieri, all’obitorio dell’ospedale, sono stati il dolore dei figli, ma anche il pianto sommesso di uno dei nipoti. Lunedì sera, con la sua auto, era passata a prendere una sua amica per andare al cinema, nulla dunque faceva pensare a quello che di lì a qualche ora sarebbe accaduto.

Dopo un lungo periodo dedicato anima e corpo all’insegnamento, Annabianca Zammit era da diversi anni in pensione, ma non per questo meno attiva, in particolare sul fronte culturale, oltre che su quello politico. Per quanto riguarda il primo da evidenziare, tra tante altre cose, la duratura collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea "Mario Morbiducci" (ha fatto anche parte del comitato scientifico). Per quanto riguarda la politica è stata sempre una mente illuminata: la sua iscrizione ai Ds prima e al Pd poi, non hanno mai fatto venir meno uno spirito critico e libero, spesso indirizzato proprio nei confronti della sinistra.

Nel 1969 aveva sposato Mario Sbriccoli (morto nel 2005), docente all’Università di Macerata, dove ha ricoperto per due mandati l’incarico di preside della facoltà di Giurisprudenza. Garbo, gentilezza, dialogo – sempre accompagnato dal sorriso - e grande attenzione per gli altri, sono le parole più frequenti con cui ieri la ricordavano i figli, ma anche i tanti amici e amiche, accorsi a darle l’ultimo saluto.

"Ci lascia una persona di rara intelligenza - scrive Stefania Monteverde, già vicesindaco e ora consigliere comunale -. Colta, acuta osservatrice, impegnata, attenta alla politica come vita della polis e alla scuola come luogo di produzione culturale. Ricordo quel primo incontro, io giovanissima docente di filosofia e lei autorevole docente storica del Liceo, quando mi chiamò: “Stefania, con i docenti di filosofia e storia stiamo studiando le diverse forme di Stato, stato moderno, stato nazionale, stato feudale. Tu puoi occuparti dello Stato sociale?“. Questo era la scuola per lei, un luogo dove anche i docenti studiano. In questi anni di mio impegno politico il confronto con lei è sempre stato prezioso, sulla politica maceratese e nazionale, sulla sinistra, sulle destre. Proprio davanti al cinema, il luogo tanto amato, ci ha improvvisamente lasciato. Troppo presto. Ci mancherà". Oggi alle 15.30, al cimitero la cerimonia di commiato.