La convivenza tra fauna selvatica e attività agricole torna al centro del dibattito locale, sollevando preoccupazioni tra gli allevatori della zona.
A dare voce al malcontento è Augusto Messi, un agricoltore recanatese che gestisce un piccolo allevamento di animali da cortile a Chiarino. La sua testimonianza racconta di un’escalation di attacchi ai suoi animali da parte di volpi, faine e, più recentemente, lupi. Il consigliere comunale Stefano Miccini (nella foto) del gruppo "Uniti per Recanati", membro della Coldiretti provinciale, ha evidenziato l’impatto degli animali selvatici su diverse realtà agricole: dai lupi ai cinghiali, passando per i piccioni. "I danni alle colture e agli allevamenti sono ormai fuori controllo – spiega Miccini – e gli agricoltori non vogliono risarcimenti, vogliono soluzioni concrete per lavorare in serenità". Miccini sottolinea che mentre volpi e faine sono sempre esistite, la crescente presenza di lupi o loro incroci rappresenta un problema nuovo e più complesso. "Non parliamo più solo del lupo appenninico, ma di ibridi che devastano gli allevamenti. Ci sono casi in cui i lupi tagliano persino le reti di protezione" racconta. Le normative nazionali ed europee, che proteggono il lupo come specie a rischio, limitano le possibilità di intervento diretto: tuttavia, secondo Miccini, è necessario trovare un equilibrio tra la tutela dei predatori e la salvaguardia degli allevamenti: "Se da un lato critichiamo gli allevamenti intensivi, dall’altro rendiamo impossibili quelli estensivi. Gli agricoltori non possono stare 24 ore su 24 a difendere i loro animali".
Miccini propone un confronto pubblico coinvolgendo amministrazioni locali, esperti e agricoltori: "Un convegno o una tavola rotonda potrebbero sensibilizzare l’opinione pubblica e portare all’adozione di misure più efficaci. Non si tratta di demonizzare il lupo, ma di riconoscere un problema e cercare soluzioni condivise". Gli agricoltori chiedono misure preventive concrete, come recinzioni elettrificate e piani di gestione della fauna selvatica, ma anche il riconoscimento della loro esasperazione. "L’esasperazione può portare a reazioni fuori legge, e questo va evitato – avverte Miccini –. Serve una strategia che tuteli tutti, dall’allevatore all’animale selvatico". Il consigliere ha annunciato che lavorerà per organizzare un incontro pubblico, raccogliendo testimonianze degli allevatori e dati sugli attacchi per stimolare un’azione concreta.
Asterio Tubaldi