MAURO
Cronaca

Anche le banche fuggono dall’entroterra

Mauro

Grespini

Dopo il boom degli anni scorsi, quando una banca apriva a ogni angolo di strada, assistiamo oggi al fenomeno opposto: la desertificazione degli sportelli bancari. Un’emorragia senza fine, purtroppo anche nel nostro territorio, che crea diversi disagi. Pensiamo agli anziani poco inclini alla digitalizzazione o alle piccole imprese bisognose di servizi finanziari importanti. Secondo recenti dati sindacali, in Italia il 40 per cento dei Comuni è privo di sportelli bancari. Ed è di questi giorni la levata di scudi di amministratori locali per far sì che la politica difenda i diritti di un entroterra già gravato da molti altri problemi di ordine sanitario, scolastico ed economico.

Il progresso tecnologico non può essere fermato? Eppure solo il 48 per cento degli italiani utilizza i servizi bancari online. E la fascia dei clienti più anziani è in "fuorigioco", pur avendo quote consistenti del risparmio. Le scelte dei grandi istituti bancari nazionali provocano emarginazione sociale andando in direzione opposta al Pnrr che invece, fra i suoi asset strategici, contempla l’inclusione sociale. In questo processo di desertificazione il cittadino medio si ritrova a combattere una lotta impari contro i colossi della finanza alleati con le nuove tecnologie. A breve non avrà più neanche la possibilità di firmare assegni. Diventerà poco più di un numero: uno degli infiniti numeri di questo mondo in cui l’intelligenza artificiale prenderà presto il sopravvento. Apriamo gli occhi, respiriamo "primavera": solo il senso di umanità potrà salvarci.