Macerata, 19 aprile 2024 – “Da gennaio c’è stato un ritorno d’allarme sui dati inerenti alla pertosse, in Europa e in Italia, in particolare in alcune regioni. Ma, effettivamente, anche qui a Macerata sia in relazione agli accessi al pronto soccorso che ai ricoveri, abbiamo registrato alcuni casi, tutti finiti bene. Ad Ancona, invece, c’è stata una bambina che, purtroppo, non ce l’ha fatta". Martina Fornaro, direttrice dell’Unità operativa di Pediatria all’ospedale di Macerata, conferma che una situazione come questa, in effetti, non si verificava da qualche anno. "In particolare – specifica – abbiamo avuto tre casi di ricovero, tre bambini molto piccoli, sotto ai sei mesi d’età. Uno di questi, di appena due mesi, è stato particolarmente impegnativo, tanto che il ricovero si è protratto per 20 giorni, anche per la concomitanza di un’altra patologia, una bronchiolite da Vrs (virus respiratorio sinciziale). Ma tutto è andato per il verso giusto, anche grazie alla mamma, molto paziente e collaborativa, come pure negli altri i casi. I bambini sono guariti e stanno bene".
Per il resto, soprattutto tra gennaio e febbraio, la Pediatria si è occupata mediamente di almeno un paio di bambini a settimana arrivati in pronto soccorso con una tosse sospetta, per lo più trattati efficacemente con una terapia antibiotica, anche se la tosse può perdurare per diverso tempo. Vale la pena ricordare che la pertosse non deve essere sottovalutata, è una tosse che spaventa perché toglie il respiro e fa diventare cianotici. E’ pericolosa specie nei più piccoli, poiché possono verificarsi gravi complicazioni che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche (crisi convulsive, encefaliti): nei neonati e nei bambini al di sotto di un anno, la pertosse può addirittura essere mortale. Come mai quest’anno ha rialzato la testa? Quasi sicuramente perché il livello di copertura vaccinale, già al di sotto di quanto dovrebbe essere, si è ancor più ridotto, poiché dopo la pandemia è aumentata la diffidenza nei confronti dei vaccini in generale.
"Sembra proprio così – afferma la Fornaro - un effetto paradossale. I due fattori decisivi per uscire dalla pandemia, infatti, sono stati le vaccinazioni e il nostro sistema sanitario nei confronti dei quali, adesso, c‘è un atteggiamento - come dire - poco benevolo. E, invece, la vaccinazione resta molto importante". Per i bambini è obbligatoria nell’ambito del cosiddetto esavalente, un vaccino combinato che protegge contro sei diverse malattie (Difterite, Tetano, Pertosse, Epatite B, Poliomielite ed infezioni da Haemophilus Influenzae di tipo b), somministrato in tre dosi entro il primo anno di vita, con successivi richiami. Ed è fondamentale per proteggere i lattanti che sono ad alto rischio di complicanze, soprattutto per la pertosse. "La vaccinazione è anche consigliata per le donne in gravidanza che non hanno avuto la pertosse: vaccinandosi, infatti, proteggono se stesse, ma anche il nascituro", conclude la Fornaro.