Civitanova (Macerata), 22 dicembre 2024 – Prima l’aggressione verbale, poi quella fisica. Una giovane dottoressa, medico di base, è stata aggredita giovedì scorso nel suo ambulatorio.
Un episodio che arriva pochi giorni dopo le botte ai due infermieri nel pronto soccorso dell’ospedale di Macerata. La dottoressa è stata costretta a chiudersi in una stanza per sfuggire alla furia dell’aggressore.
"Purtroppo sembra che questa inaccettabile lista di atti di inciviltà si allunghi ogni giorno. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alle vittime di questi incresciosi episodi”, commenta Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Macerata, al quale la donna si è rivolta.
"Un paziente, accompagnato da un familiare – racconta Mari – ha raggiunto l’ambulatorio all’orario previsto, sulla base della prenotazione effettuata. Dopo un po’ è nata una discussione nel corso della quale il familiare ha iniziato ad aggredire verbalmente la dottoressa. Ma non si è fermato lì. A un certo punto l’ha afferrata sulle braccia e, poi, l’ha sbattuta contro una porta. Fortunatamente la collega è riuscita a divincolarsi e a rifugiarsi in una stanza in cui si trovava la segretaria dello studio medico, chiudendosi dentro”.
Poco dopo, ancora in preda allo spavento, la dottoressa ha telefonato allo stesso Mari. «Era incerta se presentare la denuncia, temendo delle ritorsioni. Le ho detto che bisogna sempre denunciare, come poi ha fatto, è necessario per porre fine alle aggressioni nei confronti degli operatori sanitari, tenendo anche conto del fatto che per questo reato la legge prevede l’arresto. Ogni anno in Italia si contano circa 1.200 aggressioni nei confronti dei medici. Il medico, gli infermieri e gli operatori socio-sanitari – conclude Mari – si prendono cura di noi. Ogni giorno va ribadito il rispetto che si deve nei loro confronti".